Addio

Al Cittadella entrano in scena le ruspe

Iniziata la demolizione dello storico cinema-teatro di Lugano - Al suo posto sarà costruita una palazzina firmata da Botta
Il tempo si è fermato, l’orologio non ha più lancette e le ruspe hanno iniziato il loro lavoro. (Foto Putzu)
Giorgia Reclari
24.04.2019 15:31

LUGANO -Tutti i luganesi, almeno una volta, si sono seduti sulle comode poltroncine del cinema-teatro Cittadella, in corso Elvezia a Lugano. Qualcuno per vedersi un film o uno spettacolo della stagione teatrale cittadina quando il LAC era ancora un grande e misterioso cantiere, oppure un concerto jazz di Estival Night. Parecchi avranno calcato il suo palcoscenico, aperto anche alle compagnie amatoriali e ai saggi delle scuole di danza o di musica.

Tra poco il Cittadella - chiuso dal 2015 - fisicamente, non esisterà più: le ruspe sono entrate in azione oggi iniziando la demolizione della palazzina che lo accoglieva. L’edificio non aveva nessun valore architettonico, ma quello affettivo per molti luganesi e ticinesi è tanto e molti si erano battuti invano contro la sua chiusura. Al suo posto sorgerà come noto una palazzina residenziale per anziani autosufficienti progettata da Mario Botta.

Un’immagine storica dei primi anni
Un’immagine storica dei primi anni

Il Cittadella, voluto e finanziato dalla Fondazione Basilica del Sacro Cuore alla fine degli anni 50, è stato inaugurato nel 1960 come sala teatrale e auditorium, per poi diventare anche sala cinematografica con l’installazione di macchine per proiezione di film 35 mm. Inizialmente il Cittadella è l’unica sala per spettacoli alternativa al Teatro Apollo (Kursaal), ma poi, dopo i primi anni di splendore vive un periodo di stasi con la costruzione del Palacongressi. Per alcuni anni il Cittadella viene utilizzato come sala cinematografica parrocchiale del Sacro Cuore e per alcuni spettacoli di teatro amatoriale e di balletto.

Nel 1988 con l’arrivo in parrocchia di Don Alberto Quadri (un parroco amante del teatro) avviene una svolta – un gruppo di volontari (Andrea Incerti, Renato De Ambroggi e Oscar Bizzozero) chiede all’allora Fabbriceria della Basilica del Sacro Cuore (amministratrice della struttura Cittadella) un credito per iniziare i lavori di rinnovamento del teatro. Viene così rifatto integralmente l’impianto elettrico, la regia luci e suono, il parco di fari teatrali e vengono posate 426 poltrone.

Nel 1993 la gestione del cinema-teatro è scorporata dalla parrocchia e viene costituita l’Associazione Cittadella.

L’impianto cinematografico viene rinnovato e dopo la chiusura del Kursaal nel 1997 il Cittadella vive un breve periodo di rinascita come cinema, presentando alcune prime visioni. Ma con l’apertura del Cinestar la situazione ridiventa critica per l’attività cinematografica e la sala viene sfruttata dalla Città per la stagione teatrale. Con il passare degli anni diventano sempre più impellenti i lavori di ristrutturazione dell’intera struttura, che sono stimati infine a 2 milioni. Intanto con l’imminenza del trasferimento della stagione teatrale al LAC e le previste minori entrate, la situazione diventa insostenibile e nel 2015 il Cittadella chiude definitivamente.

Il Cittadella poco prima della chiusura (Foto Maffi)
Il Cittadella poco prima della chiusura (Foto Maffi)

Negli ultimi quattro anni è andata in scena una lunga battaglia sulla realizzazione del progetto disegnato dall’architetto Mario Botta. La Società ticinese per l’arte e la natura si era opposta alla domanda di costruzione, ritenendo che la facciata del nuovo stabile non si integrasse con quella della vicina basilica del Sacro Cuore. La vertenza era poi proseguita per quasi due anni arrivando fino al Tribunale cantonale amministrativo, che aveva però a sua volta rimandato l’incarto al Consiglio di Stato per una decisione sul merito. Il Governo ha infine respinto il ricorso della STAN, dando il via libera all’approvazione della domanda di costruzione.

Al posto del Cittadella sorgerà una palazzina residenziale disegnata da Mario Botta.
Al posto del Cittadella sorgerà una palazzina residenziale disegnata da Mario Botta.

Il nuovo edificio firmato Botta ospiterà in prevalenza alloggi per anziani indipendenti, dal primo al settimo piano. Saranno una quarantina, mentre al piano terra troveranno posto alcuni piccoli spazi commerciali e la sala multiuso di 180 metri quadrati destinata alle attività sociali dell’associazione. Nei piani interrati oltre ai locali tecnici ci saranno anche alcuni posteggi.