Viabilità

Al via la raccolta firme contro l'estensione delle zone 30 a Lugano

Il comitato referendario «FERMI TUTTI!» scende in campo: «Il progetto penalizza la mobilità privata»
©Gabriele Putzu
Red. Online
19.02.2025 13:52

Il comitato referendario «FERMI TUTTI!» ha annunciato oggi l’avvio della raccolta firme per il referendum contro la generalizzazione delle zone 30 sulle strade comunali di Lugano. 

Al progetto viario proposto dal Municipio – ne abbiamo parlato qui – era stata data luce verde in Consiglio comunale dopo un animato dibattito, e con un'ingente sforbiciata al credito di 2,7 milioni previsto inizialmente: a essere approvato, alla fine, era stato un credito di «soli» 1,39 milioni di franchi per ridurre il limite di velocità a 30 km/h su quasi il 60% della rete stradale cittadina.

Ora, appunto, il comitato referendario, rappresentato dai copresidenti del comitato Lukas Bernasconi (Lega dei ticinesi) e Raide Bassi (UDC), ha diffuso un comunicato nel quale annuncia la raccolta firme: il progetto, secondo i promotori, «penalizza la mobilità privata, ostacola gli spostamenti quotidiani di chi utilizza l’auto per lavoro o necessità e danneggia il commercio locale. Questo provvedimento, insieme ad altri già in fase di pianificazione, rappresenta un ulteriore passo verso la marginalizzazione della mobilità privata, con il rischio concreto di spingere sempre più cittadini verso i centri commerciali fuori città o oltre confine, come già accaduto in altre realtà urbane».

Secondo il comitato, «la sicurezza stradale non si migliora con misure generalizzate e ideologiche, ma con interventi mirati e basati su dati concreti. Il limite di 30 km/h può avere senso in prossimità di scuole, ospedali, case per anziani e in zone residenziali con traffico limitato, ma la sua applicazione su larga scala è ingiustificata. Inoltre, il rischio è che questa misura diventi un pretesto per aumentare controlli e multe, trasformando gli automobilisti in una fonte di entrate per le casse comunali».

A detta dei promotori del referendum, «il costo di 1,39 milioni di franchi resta un onere ingiustificato in un momento di difficoltà finanziaria per la città. Inoltre, il Municipio ha già anticipato che questo è solo il primo passo di un progetto più ampio, che potrebbe includere ulteriori limitazioni alla mobilità privata». La maggioranza della popolazione svizzera, evidenzia poi il comitato, «è contraria», secondo un recente sondaggio condotto dal Politecnico Federale di Zurigo, «a una riduzione generalizzata del limite di velocità a 30 km/h. Questo conferma che le decisioni in materia di mobilità devono essere prese con buon senso, evitando imposizioni che limitano la libertà di spostamento senza reali benefici per la sicurezza».

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