All’asta un (lussuoso) pezzo di storia, traffico permettendo...
Dalla sua costruzione è passato più di un secolo, ma Villa Pierina è e resta un pezzo di storia del Malcantone e, perché no, del nostro cantone. Un pezzo di storia centenario – l’edificio venne costruito a Curio tra il 1905 e il 1910 – il cui futuro dipenderà in gran parte dall’asta pubblica che si terrà il 2 marzo a Mendrisio, dopo che un primo incanto previsto per metà settembre era stato annullato. La proprietà in località ur Runchett ha una cartella ipotecaria che arriva all’ottavo grado: una fine un po’ ingloriosa per un edificio che può vantare una lunga – e particolare – storia, iniziata appunto nei primi anni del Novecento e riassunta qualche mese fa in un articolo del mensile «Il Malcantone». La villa fu fatta costruire da Francesco Avanzini, malcantonese che aveva fatto fortuna in Argentina, che nel 1905 incaricò della progettazione l’architetto malcantonese Giuseppe Bordonzotti. La realizzazione di quella che prese il nome di Villa Pierina (il nome della figlia di Avanzini, ndr.) venne in pratica portata avanti con uno scambio di lettere tra Ticino e Argentina, con i desiderata del committente (una villa in stile Liberty ma con un'ispirazione «americana») che si scontrarono con l’idea dell’architetto, che prediligeva il mantenimento dei valori locali. Villa Pierina venne infine ultimata nel novembre del 1910, ma per quasi 10 anni risultò disabitata, poi passò di mano e, infine, venne acquistata dagli ultimi proprietari, due cittadini francesi.
Ristrutturata e molto lussuosa
Certo, in 112 anni l’edificio di 2.638 metri quadrati che andrà all’asta tra due mesi ha subito qualche cambiamento: tra il 2009 e il 2011 era stato pesantemente restaurato ma resta in ogni caso una proprietà dove il lusso la fa da padrone. Emblematico è un passaggio della perizia, pubblicata sul sito delle aste del Cantone: «Il grado di finitura è di lusso caratterizzato da elementi di design firmato studiati in ogni dettaglio (arredi cucina, bagni, posa pavimenti e rivestimenti, camini, ecc.)». D’altronde, si parla di una villa con ampia vista lago e montagne, con tanto di terreno e bosco e contornata da un parco secolare e da una zona relax-piscina antistante e sottostante. La proprietà è strutturata su un piano seminterrato e tre piani, tra cui una mansarda con torretta, ed è dotata di un indispensabile impianto d’allarme e di videosorveglianza. Il valore di stima ammonta a 5,4 milioni di franchi, ancora pochi se si considera che fino a qualche mese fa la proprietà era in vendita per 9 milioni. Tra due mesi, dunque, potremmo sapere chi è il nuovo proprietario di questo pezzo di storia malcantonese. Sempre che gli interessati non si facciano scoraggiare dal «traffico generato sulla tratta Agno-Ponte Tresa» e dal moltiplicatore al 100%, «di scarso interesse per un insediamento in proprietà».
Similitudini storiche
La storia di Villa Pierina ricorda per certi aspetti quella di un altro edificio storico del Luganese, battuto all’asta lo scorso giugno e ora di proprietà di un istituto bancario, che aveva sborsato 15 milioni. Parliamo di Villa Elisa, edificata a Massagno nel 1925, anno in cui Eugenio Talleri – massagnese che fece fortuna in Sud America – diede all’architetto luganese Adolfo Brunel il compito di costruirla. All’epoca l’abitazione situata in via Praccio prese il nome di villa «Yvonne», oggi – dopo alcuni passaggi di proprietà susseguitisi in quasi un secolo di vita – è invece conosciuta come villa Elisa.