Lugano

Alloggi a pigione moderata, «il Municipio faccia di più»

Bocciata dal Consiglio comunale la proposta di PS e Verdi di costituire un ente autonomo dotato di un capitale di 10 milioni che possa gestire le 300 abitazioni di proprietà comunale – L'Esecutivo ha ricevuto diverse critiche, e ha risposto
© CdT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
15.05.2023 23:45

Lugano deve continuare a promuovere la realizzazione di alloggi a pigione moderata. E più intensamente rispetto a quanto ha fatto finora. Ma per questo non serve costituire un ente ad hoc.

Così ha deciso il Consiglio comunale respingendo una mozione in tal senso di PS e Verdi, che proponevano appunto di creare un nuovo organismo chiamato «Lugano abitazioni a prezzi accessibili» e dotato di un capitale di dieci milioni di franchi per gestire i circa trecento alloggi di proprietà della Città. Dieci milioni che il Legislativo, fra l’altro, aveva già deciso di stanziare otto anni fa. «Ma di quei soldi, finora, Lugano non ha speso un franco» ha esordito con una punta polemica il consigliere comunale Raoul Ghisletta. «L’inadempienza del Municipio di fronte a una decisione del Consiglio comunale è vergognosa» ha poi incalzato. «La questione dell’alloggio sociale a Lugano è molto acuta. Così, un po’ per disperazione, dato che l’Esecutivo non è riuscito a fare niente, avevamo presentato questa mozione affinché si creasse un ente autonomo». La commissione speciale che ha esaminato la proposta, tuttavia, aveva ritenuto sconveniente costituire un nuovo organo a questo scopo, pur invitando sindaco e colleghi ad attivarsi maggiormente in questo ambito e a presentare un piano dettagliato per i prossimi anni. Di progetti avviati per la creazione di alloggi a pigione moderata, finora, ce n’è stato solamente uno:quello in via Lambertenghi. Secondo diversi consiglieri comunali è troppo poco. Il sindaco Michele Foletti, però, ha voluto ribattere. «È vero che quella degli alloggi sociali è una questione importante, ma bisogna essere oggettivi:in base alle ultime analisi sulla demografia di Lugano, l’entità degli affitti non rientra fra i primi cinque fattori a causa dei quali le persone lasciano la città». Foletti ha poi difeso il lavoro fatto fin qui dal Municipio. «Noi ci siamo attivati, ma non possiamo diventare dei promotori immobiliari». «Certo che non potete - ha risposto Morena Ferrari Gamba (PLR) - ma i primi atti parlamentari su questo tema risalgono al 2008 ed era necessario muoversi prima. Non dico che non è stato fatto nulla, però con un po’ di coraggio si potevano forse studiare dei sistemi alternativi per raggiungere l’obiettivo». «Non siamo stati così immobili» ha rimarcato la responsabile della Divisione... immobili Cristina Zanini Barzaghi.

«Una delle prime conclusioni a cui siamo arrivati è che la misura più importante è mantenere i nostri edifici nel migliore stato possibile attraverso la manutenzione, perché demolendo e ricostruendo non si possono certo mantenere gli affitti a un livello moderato». Ai voti finali non c’è stata storia: la mozione rossoverde è stata affossata con un netto 54-0. Il tema, comunque, è destinato a far discutere ancora. Per stasera è in programma la seconda delle due serate di Consiglio comunale. Due temi, fra gli altri: la pianificazione del comparto Viarno e il futuro del Palacongressi.