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Alluvioni, grandine e neve: un 2024 di eventi estremi

Con Lorenzo Di Marco, di MeteoSvizzera, tracciamo il bilancio di un anno «particolarmente interessante» dal punto di vista climatico – Allerta «pioggia congelante» nella notte tra sabato e domenica sull'Altopiano centrale e orientale della Svizzera
Un albero caduto sulle barche nel porto fra Riva San Vitale e Brusino, 12 luglio 2024. © CdT/Gabriele Putzu
Jenny Covelli
03.01.2025 19:15

Pioggia che gela al suolo. È l'allerta emanata dall'Ufficio federale di meteorologia e climatologia per la notte tra sabato e domenica. Un'allerta di livello 3 (pericolo marcato) che riguarda l'Altopiano centrale e orientale della Svizzera. «Si tratta di un fenomeno particolare e interessante», spiega il meteorologo Lorenzo Di Marco, «che è molto difficile da anticipare. È previsto che un fronte caldo da ovest raggiunga il nord delle Alpi, portando precipitazioni. Goccioline di acqua che, non appena entrano in contatto con la superficie fredda del terreno, congelano immediatamente, formando sulle strade una lastra di ghiaccio» (il vetrone). MeteoSvizzera ha deciso di emanare l'allerta proprio perché con la «pioggia congelata» non è sufficiente spargere il sale sul manto stradale, è necessaria molta più prudenza, soprattutto in auto. Il fenomeno della «pioggia congelante» è piuttosto raro ma potenzialmente pericoloso. È previsto che le precipitazioni congelate sul terreno si fondano però rapidamente, grazie al continuo apporto di aria calda, e la situazione dovrebbe gradualmente tornare alla normalità. Domenica è in arrivo favonio da sud, con temperature miti.

Se per le regioni centrali e orientali del Paese è in arrivo una notte gelida, non si può dire lo stesso del Ticino, caratterizzato dal rientro di umidità dalla Pianura Padana. La giornata di sabato sarà abbastanza soleggiata, con nuvolosità bassa e a tratti estesa sul Mendrisiotto. Il fronte caldo a nord delle Alpi, poi, si tradurrà nel nostro cantone in una nuvolosità estesa al termine del weekend. Tra la notte di domenica e la prima metà della giornata di martedì, sono infine attese precipitazioni non intense, con livelli attesi tra i 10 e i 15 millimetri. Il limite delle nevicate scenderà lunedì tra gli 800 e i 1.000 metri. «Non è attesa neve in pianura», precisa Di Marco, «ma il San Salvatore e il Generoso potrebbero essere imbiancati». 

Un 2024 «estremamente caldo»

Con l’esperto di MeteoSvizzera tracciamo pure un bilancio dell’anno appena concluso. Un anno «interessante» dal punto di vista meteorologico, con le devastanti alluvioni in Vallese, nell’Alta Vallemaggia, in Mesolcina, nel Klettgau e nell’Oberland bernese, vicino a Brienz, che resteranno purtroppo impresse nella mente. «Il 2024 ha visto l’emissione di numerose allerte per maltempo», spiega il meteorologo. «Sono state ben 16 quelle che hanno toccato o superato il livello 3. Un numero decisamente elevato rispetto alle 7-10 degli ultimi anni». L’estate è cominciata con il nubifragio in Mesolcina, il 21 giugno. Otto giorni dopo, c’è stata l’alluvione in Alta Vallemaggia. Il 7 luglio il maltempo si è abbattuto sul Mendrisiotto. Infine, una forte grandinata ha colpito il Bellinzonese il 12 luglio. «Quattro eventi piuttosto ravvicinati e di grande portata», seguiti da una lunga canicola tra fine luglio e metà agosto. «È poi venuta a mancare una situazione di sbarramento che avrebbe portato le tipiche piogge estese autunnali. Dopo l’estate, non ci sono stati eventi intensi». Degna di nota è stata poi la nevicata del 21 novembre, una fra le più precoci. A Lucerna sono caduti 42 centimetri, un primato non solo per il mese di novembre, ma anche per tutti i mesi invernali. Anche a sud delle Alpi gli accumuli sono stati particolarmente abbondanti, soprattutto nelle vallate alpine dell’Alto Ticino.

La Svizzera ha vissuto ancora una volta un anno estremamente caldo, iniziato con l’inverno più mite da quando sono iniziate le misurazioni. La primavera è stata eccezionalmente piovosa in molte zone, soprattutto sul versante sudalpino. L’estate ha visto il secondo agosto più caldo da quando sono iniziate le misurazioni. La notte più fredda dell’anno è stata registrata il 20 gennaio: -28 gradi a Buffalora. La temperatura più elevata è stata raggiunta l’11 agosto a Biasca (36,4 gradi). Si conferma, poi, la Sonnenstube: la regione più soleggiata della Svizzera è risultata quella del Ticino centro-meridionale con oltre 2000 ore di sole. «A livello svizzero il soleggiamento è risultato leggermente sotto la norma», conclude Di Marco. «È un dato interessante, poiché abbiamo raggiunto temperature elevate nonostante la ‘‘mancanza’’ di sole».

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