Ticino

Alluvioni, meno furti ma più truffe digitali e incidenti mortali: il 2024 della Polizia cantonale

Secondo quanto emerge dal bilancio delle attività di Polizia, lo scorso anno sono aumentate le richieste di aiuto alla centrale di allarme – A pesare particolarmente anche il maltempo che ha colpito la Vallemaggia
©Chiara Zocchetti
Red. Online
25.03.2025 14:47

Il 2024 sarà ricordato per le alluvioni nonché quale terzo anno più caldo in Svizzera dall’inizio delle misurazioni nel 1864, con numerose allerte per maltempo. In pochi giorni più cantoni e regioni, tra cui la Vallemaggia, l’Oberland bernese, il Vallese e la Mesolcina sono stati duramente colpiti. L’evento verificatosi in Ticino ha richiesto una serie di compiti straordinari prolungati alla Polizia cantonale. Incarichi impegnativi che sono stati portati a termine con successo e abnegazione. Il bilancio dell’attività dello scorso anno del Corpo è stato presentato oggi a Bellinzona, nel corso di una conferenza stampa, dal Consigliere di Stato Norman Gobbi e dal Comandante Matteo Cocchi.

Aumentate le chiamate alla CECAL

Lo scorso anno è stato registrato in cifre assolute un aumento delle chiamate in entrata giunte alla Centrale comune d’allarme (CECAL) della Polizia cantonale. Sono state infatti 246’702 rispetto alle 230’343 del 2023. Di queste 12'417 per il 118 (11’577 nel 2023). Il 2024 ha registrato 982 interventi e procedure in ambito familiare (-5% rispetto al 2023). In 162 casi sono stati riscontrati reati d’ufficio che hanno richiesto di applicare la procedura completa di violenza domestica. Si tratta di una diminuzione del 7% rispetto al 2023, che già aveva registrato un calo significativo di questi ultimi casi. Si registra una lieve diminuzione del numero di incidenti: 3'901 rispetto ai 3'965 del 2023. Nei 581 casi con danni alle persone si contano 538 feriti leggeri e 163 feriti gravi. I mortali (7 con 8 decessi nel 2023) sono saliti a 18 con 19 vittime (di cui 3 pedoni, 2 motociclisti, 1 ciclista).

Meno furti

Per quanto riguarda i fenomeni criminali, a livello di furti si registra una diminuzione del 10%. Rispetto al 2023 sono diminuiti i borseggi (-31%), i furti con scasso (-14%) e quelli dai veicoli (-16%). Fra le sottocategorie particolari, i furti con scasso nelle abitazioni sono stabili e hanno raggiunto quota 699 con un aumento di 11 casi rispetto al 2023. Al capitolo rapine, le 36 infrazioni registrate (di cui un tentativo e 3 atti preparatori punibili), fanno stato di una sostanziale stabilità (34 nel 2023). Si evidenzia come in diverse occasioni all’origine dell’intervento vi sono state liti, risse o aggressioni per diversi motivi, poi terminate in modo non premeditato con la sottrazione di beni appartenenti a uno o più dei protagonisti. Nell’89% degli episodi, con un buon tasso di risoluzione, si è potuto risalire ai responsabili, effettuando arresti o emanando ordini di arresto nazionali e/o internazionali. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione con gli altri Cantoni e con fedpol, come pure con le autorità estere, in particolare italiane.

Sempre più reati digitali

In relazione ai reati digitali si registra un aumento degli stessi, passati dai 408 del 2023 ai 435 del 2024 (+7%). In particolare gli incrementi maggiori si registrano per l’abuso di un impianto per l’elaborazione di dati (72 nel 2023, 90 nel 2024) e le truffe (da 113 a 125). La quota maggiore appartiene alla categoria della cibercriminalità economica legata in particolare ai casi di phishing, ai reati di abuso di sistemi di pagamento online o all’abuso d’identità di terzi per scopi fraudolenti.

Più vittime negli incidenti

Nel corso della conferenza stampa il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi si è in particolare soffermato sul sensibile incremento degli incidenti mortali. L’età media dei protagonisti in quest’ambito è di 60 anni. In 4 casi l’origine del sinistro, e probabile causa delle morti, è derivante da un malore. Il crescente coinvolgimento di anziani negli incidenti mortali è un fenomeno in atto da fine anni ’90, quando l’età media era di 46 anni (37 considerando i soli conducenti). In questo ambito il progetto «Strade sicure» del Dipartimento delle Istituzioni, con la collaborazione di TCS, ACS, Polizia cantonale, Associazione Svizzera Maestri conducenti (ASMCTI), iQ Center SA, ha realizzato un pacchetto di offerte di aggiornamento a 360 gradi, destinato in particolare a chi ha raggiunto e superato i 70 anni, per guidare in tutta sicurezza nella terza e quarta età. Questo poiché con il passare degli anni le regole della circolazione stradale cambiano costantemente così come cambia la percezione e la condizione fisica. Per continuare a sentirsi a proprio agio nel traffico e per potersi spostare in serenità è dunque fondamentale rimanere aggiornati su questi mutamenti.

Il peso dell'alluvione

Da parte sua il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi, riferendosi alla tragedia che ha colpito la Vallemaggia, ha sottolineato che l’evento ha richiesto grande impegno dal 29 giugno al 16 settembre. Data quest’ultima in cui è stato sciolto lo Stato Maggiore regionale di condotta (SMRC), coordinato nella fase acuta dalla Polizia cantonale. Quanto realizzato a contatto con i vari partner, l’Esercito e la popolazione, ha permesso di assicurare i primi soccorsi, il ripristino di un’accettabile livello di normalità nonché di ritrovare prive di vita 7 delle 8 persone date per scomparse. Nonostante gli sforzi, all’appello manca ancora un giovane.

Ha inoltre posto l’accento sulla collaborazione a tutti i livelli, che ha portato i suoi frutti con ad esempio arresti in Polonia legati alle truffe agli anziani «chiamate shock», e che ha permesso al Corpo di crescere. «Negli ultimi anni abbiamo costantemente dimostrato di essere un Corpo riconosciuto al di fuori dei confini cantonali e questo grazie all’impegno della nostra squadra.

Risultato non scontato che dipende anche dalla chiara volontà di essere parte integrante di una rete professionale che supera il Ticino. È attraverso la sinergia e la condivisione di competenze che possiamo affrontare con successo le minacce che minano la sicurezza grazie al coordinamento operativo e al costante scambio di informazioni a livello internazionale, federale e cantonale» ha sottolineato il Comandante. Proprio in quest’ultimo ambito, parlando anche in veste di Presidente della Conferenza dei comandanti e delle comandanti delle polizie cantonali svizzere (CCPCS), ha evidenziato che la Svizzera deve assolutamente allinearsi, tramite l’adeguamento dell’assetto legale da parte del legislatore, alle esigenze moderne di contrasto della criminalità, che non conosce confini e problemi finanziari.