Altra battuta d’arresto per il Centro Ovale
CHIASSO - Nelle intenzioni della proprietà, la trasformazione del Centro Ovale Chiasso da grande magazzino a stabile amministrativo sarebbe dovuta diventare realtà all’inizio del 2018; invece, i lavori prospettati nella domanda di costruzione pubblicata nell’agosto del 2017 non sono ancora partiti. Non solo, l’impasse si protrarrà ancora per mesi, dato che contro la licenza edilizia rilasciata dal Municipio della cittadina nel febbraio di un anno fa è stato presentato un secondo ricorso, dopo quello rispedito al mittente dal Consiglio di Stato. Vistosi dichiarare irricevibile il gravame in prima istanza, l’unico inquilino rimasto nella struttura di via Chiesa - un salone di bellezza facente capo alla CareStore SA - si è appellato nei giorni scorsi al Tribunale cantonale amministrativo. Dopo che il Governo non è nemmeno entrato nel merito della vertenza negando al locatario la legittimazione ad avversare il progetto di rilancio dell’emporio, la seconda impugnativa sortirà l’effetto di prolungare l’agonia in cui versa il Centro Ovale da qualche anno. Il piano di conversione del centro shopping in stabile per uffici era nato un paio di anni fa per soddisfare le esigenze di una potenziale nuova inquilina di spessore, la Bravofly. Come svelato dal CdT il 19 settembre 2017, però, l’azienda, nota anche come lastminute.com group, aveva in seguito deciso di rinunciare al trasloco in via Pietro e Luisita Chiesa. Nel frattempo è spuntata un’altra idea di rilancio dell’emporio chiassese, imperniata sull’apertura di un museo delle figurine e l’arrivo di altri negozi. Intendimenti che fanno dubitare dell’utilità della licenza oggetto di contenzioso e che forse renderanno necessario l’avvio di un’ulteriore procedura edilizia. Sia quel che sia, il progetto di più recente gestazione prevede, come da indicazioni fornite in gennaio da chi lo sta seguendo, ossia Fidinam e Multimedia Dynamic Group, l’arrivo di un’attività espositiva curata dagli italiani Gianni Bellini, «il più grande collezionista al mondo di figurine dedicate al calcio», ed Emiliano Nanni. L’iniziativa, scrivevano i promotori, «porterebbe a Chiasso ma anche al territorio del Mendrisiotto un notevole indotto economico e relativi posti di lavoro». In breve, il futuro dell’edificio rimane imperscrutabile.