Altro carcere per Eolo Alberti

Il sindaco di Bioggio Eolo Alberti dovrà restare in carcerazione preventiva almeno fino al 20 settembre. La proroga della misura, richiesta dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, è stata accordata poco fa dal giudice dei provvedimenti coercitivi Paolo Bordoli. Una medesima proroga era stata già accordata, è emerso sempre oggi, anche riguardo al presunto correo di Alberti, un contabile, sebbene per un lasso di tempo più corto. I reati ipotizzati nei loro confronti sono quelli di appropriazione indebita e amministrazione infedele. La vicenda, che non riguarda l’attività politica di Alberti (che nel frattempo è stato sospeso dalla carica di sindaco) riguarderebbe il prelievo - a mente dell’accusa illegale - di alcune centinaia di migliaia di franchi dalla società medica Hospita Suisse per spostarli in gran parte in un’altra società impiegata a costruire un centro commerciale a Bioggio. Due persone, fra cui la moglie di Alberti, sono indagate a piede libero. Alberti è stato direttore di Hospita fino alla sua nomina nell’autunno del 2023 in seno al Consiglio d’amministrazione dell’Ente ospedaliero cantonale.
Come funziona
La proroga della carcerazione preventiva non è particolarmente indicativa di un possibile aggravarsi della posizione processuale di Alberti, che sembrerebbe peraltro respingere gli addebiti e per cui vige la presunzione d’innocenza. Essa è infatti prevalentemente dettata dalle esigenze d’inchiesta, in questo caso con tutta probabilità dal pericolo di influenzare le altre persone coinvolte o di inquinare le prove. Detto ciò, fra le condizioni per concederla vi è anche che la persona interessata sia «gravemente indiziata di un crimine o un delitto». La procedura è retta dall’articolo 227 del Codice di procedura penale e prevede che una proroga possa essere concessa per una durata di massimo tre mesi. Nel caso specifico la proroga della carcerazione è stata concessa per una durata sensibilmente minore e, stando a quanto abbiamo potuto appurare, nemmeno la pp Borelli avrebbe chiesto che durasse tutti i tre mesi. È un’indicazione, questa sì, che un’ulteriore proroga a questo stadio appare poco probabile.