Altro sfratto immediato per la scuola fantasma

«Un campus nel cuore dell’Europa», che ha sede «a Chiasso, al confine tra il territorio ticinese e la Repubblica Italiana, e può essere agevolmente raggiunto in treno e autobus dall’Italia, dalla Germania e dalla Francia». Stiamo parlando della scuola Ifass Swiss, che così si definisce sul suo sito Internet. Un campus dedicato «all’istruzione terziaria», ma non un’università, perché per fregiarsi di tale denominazione occorrono permessi specifici, di cui la Ifass Swiss non dispone, questo i suoi amministratori lo hanno ammesso (dopo una tirata d’orecchie, ci torneremo dopo). Oggi però queste persone sembrano sparite nel nulla.
«Questo numero non è in uso»
La società è infatti diventata una sorta di fantasma. E questo l’ha portata - di nuovo - a comparire sul Foglio ufficiale. Ma andiamo per gradi. La scuola ha sede a Chiasso, in via Vela 4 - in quell’edificio giallo che in passato aveva ospitato la controversa IPUS, un’altra scuola che era finita anche in aula penale (o almeno i suoi amministratori) - ma i locali che dovrebbero accogliere aule e spazi didattici sono vuoti da tempo. I suoi telefoni risultano staccati (ieri abbiamo provato più volte a telefonare), le email non vengono recapitate e - questo è forse il dettaglio più anomalo - stando al Registro di commercio la società non ha più persone di riferimento, una cosa che non dovrebbe accadere (l’ultima modifica societaria risale al mese di gennaio). Anche l’attività social è totalmente inesistente da diversi mesi, dopo un a primavera e un’estate di intensa attività su Facebook (i post per il «reclutamento» di nuovi studenti sono stati davvero numerosi). La pagina Facebook ufficiale della scuola però esiste ancora, come il suo sito Internet.


Poco meno di un anno fa la Ifass Swiss era finita due volte in pochi giorni sul Foglio ufficiale, in quell’occasione spese non pagate al proprietario dei locali affittati da Ifass Swiss (che è il municipale luganese Roberto Badaracco) gli erano valse prima una causa d’espulsione dagli spazi e poi una notifica di sfratto immediato.
Pagamenti sospesi
Malgrado l’intensa campagna di reclutamento di nuovi studenti, in un anno la situazione non sembra cambiata molto. Anzi sarebbe davvero identica, come ci conferma Badaracco. Svariati pagamenti in sospeso hanno quindi convinto la proprietà dell’edificio (tramite Interfida SA) a intimare un nuovo sfratto immediato alla società. Sarà l’ultimo? Difficile dirlo, considerando anche che ad oggi non ci sono persone di riferimento con cui interfacciarsi e le comunicazioni tra le parti avvengono tramite il Foglio ufficiale.
Passato travagliato
Come anticipato, non è la prima volta che la Ifass Swiss fa parlare di sé. La società era già finita sotto i riflettori in passato. I suoi amministratori avevano però sempre rivendicato e ribadito la loro legittimità a operare e il loro completo rispetto delle regole in vigore. Prendendo drasticamente le distanze da chi offriva studi terziari abusando di denominazioni di cui non poteva fregiarsi (su tutte il termine di università) e anche da chi aveva occupato prima di loro quel palazzo di Chiasso. In parole povere prendendo le distanze da IPUS e Vincenzo Amore. Quest’ultimo è l’ex direttore della scuola IPUS che, insieme all’ex segretaria dell’istituto, era finito a processo ed era stato condannato per aver truffato gli ex studenti. I due avevano in particolare fatto credere agli alunni di frequentare un’università riconosciuta, ma così non era. A onor di cronaca, anche la Ifass Swiss a un certo punto si era fatta cogliere in fallo relativamente all’uso di termini e denominazioni protette (università, ateneo, accademia e simili). Nel maggio 2018 il Cantone, dopo aver constatato delle irregolarità, le aveva dato un mese di tempo per mettersi in regola. Cosa che la scuola aveva fatto.