Anche due dipinti di Dürrenmatt all'asta del banco dei pegni di Lugano

Gran parte della prossima asta organizzata dall’Istituto prestiti su pegno di Lugano sarà come sempre dedicata a preziosi e orologi - a farla da padrone sarà un Patek Philippe dal piede d’asta di 29.000 franchi - ma non mancheranno anche oggetti più peculiari. In particolare, il prossimo 26 marzo in via Besso 86 a Massagno andranno all’asta due dipinti del celebre scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt (1921-1990): «Ritratto di Ludy Kessler» del 1980 (piede d’asta di 4.200 franchi) e «Lo scandalo del Mirage» del 1973 (2.400 franchi).

Una riproduzione di quest’ultimo era stata esposta di recente al Centre Dürrenmatt di Neuchâtel (CDN), il museo edificato su progetto dall’architetto Mario Botta negli anni Novanta che ha il compito di «raccogliere, conservare e divulgare» proprio l’opera pittorica di Dürrenmatt, e la cui collezione si confà di oltre mille opere originali e diversi quaderni con disegni. Questo lato artistico di Dürrenmatt, morto proprio a Neuchâtel dove risiedeva, è stato riscoperto solo in tempi relativamente recenti, benché lui considerasse la pittura centrale nella propria produzione: ««I miei disegni non sono lavori accessori alle mie opere letterarie - disse ad esempio nel 1978 - ma i campi di battaglia disegnati e dipinti su cui si svolgono le mie lotte, le mie avventure, i miei esperimenti e le mie sconfitte di scrittore».
Le due opere all’asta provengono da una collezione privata. Dürrenmatt, ci fanno sapere dal CDN non ha mai venduto i suoi dipinti, preferendo regalarli alla persona a lui care. Conobbe Kessler sul finire degli anni Settanta, quando quest’ultimo dedicò un ritratto filmato al pittore Verlin, amico intimo di Dürrenmatt. Kessler, che è scomparso l’anno scorso, dedicò poi un documentario allo scrittore e amico nel 1981; documentario che venne trasmesso dalla Televisione della Svizzera italiana e che è ancora visionabile su RSI Play. Uno dei quadri sullo sfondo del ritratto di Kessler è una sorta di autocitazione: si tratta infatti di una versione stilizzata del dipinto «Centauri arrabbiati» del 1979, oggi esposto al CDN.

Raro, ma non insolito
Come accennato, è raro ma non insolito per l’Istituto prestito su pegni occuparsi di oggetti d’arte, spesso declinati sul design, e anche a questo giro la casistica non si esaurisce con Dürrenmatt. Nei primi mesi del 2025 l’Istituto ha fra l’altro organizzato, su incarico dell’Ufficio fallimenti diViganello, delle aste speciali concernenti alcuni oggetti proveniente dal fallimento di un negozio di Lugano specializzato in oggetti di design.
Normalmente l’Istituto, l’unico banco dei pegni in Ticino che opera sotto la sorveglianza del Governo cantonale, organizza quattro aste annuali nella quale vengono venduti i pegni non ritirati o rinnovati nei termini contrattuali, nonché più saltuariamente i reperti delle Polizie cantonali e comunali e gli oggetti confiscati dagli Uffici giudiziari a favore del Canton Ticino.