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Anche Lugano ora ha il Consolato di Spagna

La sede è a Casa cultura in via Zurigo – Un passo importante per la comunità iberica – La titolare Maria Dolores Capilla Aledón: «Era forte l’esigenza di un servizio più vicino»
La console di Spagna a Lugano Maria Dolores Capilla Aledón.
Fabio Pontiggia
Fabio Pontiggia
27.12.2018 06:00

La Spagna ha il suo Consolato anche a Lugano. L’iter di approvazione si è concluso e dal 29 novembre la rappresentanza consolare è realtà nella sede di Casa cultura in via Zurigo. Per la comunità spagnola nella Svizzera italiana è una conquista non da poco. Console di Spagna a Lugano è Maria Dolores Capilla Aledón. Laureata in giurisprudenza a Valencia e a Roma, avvocatessa iscritta all’albo di Madrid, docente di lingua e letteratura spagnola a Roma, Zurigo e Lugano, interprete specializzata, è titolare di Casa cultura, il centro adibito alla divulgazione della lingua e della cultura spagnole che offre anche corsi di spagnolo per studenti di tutte le età. L’abbiamo intervistata.

Per la prima volta ci sarà un Consolato di Spagna nella Svizzera italiana. Cosa ha spinto a fare questa scelta?
«Il Ticino ospita una numerosa comunità spagnola ed era forte l’esigenza di un servizio più prossimo del Consolato di Zurigo».
Ed è una scelta che premia una donna. Anche questo è un segnale?
«Ebbene sì, nella società moderna è molto più facile di un tempo poter scegliere una donna per qualunque ruolo, perché sempre più spesso anche donne con famiglia svolgono incarichi anche molto impegnativi».
Quale sarà la funzione principale del Consolato di Spagna a Lugano?
«Esercita un numero limitato di funzioni consolari, ma permette agli utenti di espletare a Lugano pratiche che fino ad oggi obbligavano a recarsi a Zurigo, come ad esempio autenticazione di firme, trasmissione e ricezione delle richieste di passaporti e visti».
Quali saranno invece i rapporti con l’Ambasciata di Spagna a Berna?
«Il Consolato di Lugano dipende dal Consolato di Zurigo, ma certamente l’Ambasciata ha una funzione di coordinamento per tutti i servizi consolari spagnoli in Svizzera».
La Spagna ha celebrato pochi giorni fa i 40 anni della Costituzione del 1978. Un anniversario rilevante nell’attuale clima di tensione che il Paese vive a causa della questione catalana. Quale insegnamento dà, oggi, quella Carta fondamentale?
«La Spagna è una democrazia consolidata, questi ultimi 40 anni sono stati un periodo di pacifica convivenza e progresso, grazie ai principi fondanti della Charta Magna, rispettosa delle diversità linguistiche e culturali del Paese. Io, cresciuta insieme alla Costituzione spagnola, affascinata dal rinnovamento che ha portato, ne ho fatto l’oggetto di parte dei miei studi».
Come si uscirà dalla frattura che si è aperta in Catalogna?
«È innegabile che il dibattito sia molto acceso, ma penso che con la buona volontà di tutte le parti la frattura possa ricomporsi».
Il Consolato di Lugano ha sede alla Casa della cultura. Lei è molto impegnata sul fronte della lingua e della cultura spagnole. Crede dunque nella funzione anche sociale della cultura?
«La diffusione della cultura spagnola, per me, amante della cultura del mio Paese ma residente all’estero da molti anni, è una ragione di vita: mi rende veramente felice poter raccontare le avventure di don Quijote passando per Picasso e Dalí e per le poesie di Federico García Lorca. E mi fermo per non cominciare una delle mie lezioni...».
Lei è di origine valenziana, quindi è anche di lingua e cultura catalane (sebbene i valenziani si arrabbino un po’ quando la loro lingua viene accomunata al catalano). Ci sono tensioni anche nella Comunità valenziana? Si sente l’influsso del separatismo catalano?
«Purtroppo si sente, ma come ho già accennato, spero che anche per Valencia prevalga l’armonia».
La comunità spagnola in Ticino è bene integrata?
«L’integrazione in Ticino è stata per gli spagnoli molto agevole, grazie alle affinità linguistiche e culturali, nonostante le differenze tra i due Paesi; il Ticino è senza dubbio il cantone più latino».
Quale l’auspicio del console per l’anno nuovo?
«Che la Spagna possa continuare a trasmettere la propria immagine: un paese all’avanguardia, ricco di volontà e spirito di iniziativa e con un vasto patrimonio artistico e culturale».