Antenna telefonica nell'ex cava: il Tribunale federale ha detto sì
Il Municipio di Capriasca deve concedere a Swisscom la licenza edilizia per realizzare una nuova antenna telefonica nell’ex cava di Lelgio. Lo ha deciso il Tribunale federale in una sentenza, affermando che «i vantaggi della collocazione scelta rispetto a installazioni di impianti nella zona edificabile risultano oggettivi e notevoli».
Vecchia discussione
La discussione su questa antenna, che si prefigura alta 22 metri, si trascina dal 2018, quando Swisscom ha fatto domanda per costruirla. A essa si sono opposti diversi cittadini di Lelgio e dintorni e associazioni come Capriasca Ambiente. Il Dipartimento del territorio si era però opposto al rilascio della licenza edilizia, e di conseguenza anche il Municipio di Capriasca. Adito da Swisscom, il Consiglio di Stato aveva confermato il diniego, ma poi nel 2023 il Tribunale cantonale amministrativo ha dato ragione all’operatore telefonico. Il Comune ha ricorso al TF, ma senza successo.
Proposta una variante
Particolarità della procedura è che nel frattempo il Municipio di Capriasca ha proposto una variante di Piano regolatore per l’ex cava, per renderla in parte un luogo di svago. Non l’ha però saputo spiegare in maniera sufficientemente chiaro ai giudici di Mon Repos, che al riguardo scrivono: «Non spetta al Tribunale federale spulciare l’incarto cantonale alla ricerca di prove che potrebbero corroborare se del caso la tesi ricorsuale».
Quanto all’argomenti a favore dell’antenna, si cita la necessità di migliorare il segnale nella zona, e su fino a Gola di Lago, che oggi non è ottimale. Quanto all’impatto dell’antenna sul paesaggio, esso viene relativizzato poiché il sito prescelto si trova a diverse decine di metri dai nuclei interessati» e in un’area comunque discosta, circondata dal bosco e dunque poco visibile. Inoltre, non vi erano siti alternativi per installarla.