Arbedo-Castione, la Svizzera, le battaglie di ieri e quelle di oggi

«Abbiamo alle nostre spalle mesi, anzi anni difficili. Abbiamo affrontato insieme una pandemia e ancora dobbiamo essere vigili. Abbiamo visto la guerra tornare sul territorio europeo. Riscopriamo allora valori fondamentali come la libertà, la democrazia o la neutralità. Una neutralità che si compone anche di solidarietà e cooperazione. Salvaguardiamo la nostra pluralità, continuando a farla vivere. Non servono armi per farlo. Qualche leggenda, invece, può essere utile». Con queste parole, alludendo alle molte versioni, leggende appunto, che circolano su un avvenimento storico come la Battaglia combattuta nel Bellinzonese esattamente 600 anni fa, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis è intervenuto oggi, sabato, al campo di calcio di Castione per un evento speciale. Il consigliere federale è stato l'ospite più atteso nell'ambito dei tre giorni di festa organizzati dal Comune per sottolineare insieme alla popolazione due eventi storici di rilevanza locale ma non solo: il 200. anniversario dell’aggregazione tra Arbedo e Castione, un’unione sancita il 27 aprile 1820, che resiste ancora oggi e la cui celebrazione era stata rinviata due anni fa a causa della pandemia; e il 600. della Battaglia di Arbedo, avvenuta il 30 giugno del 1422 con la sconfitta dei Confederati ad opera del Ducato di Milano, un avvenimento storico che in poche ore costò la vita a oltre 2.000 militari, consegnò la località bellinzonese ai libri di storia e proprio oggi è stata rievocata non solo a parole ma con una ricostruzione concreta a cui hanno assistito centinaia di persone graziate da un meteo finalmente clemente dopo ore piuttosto umide.
«Un fatto che ci parla del Paese attuale»
È appunto partendo dal ricordo di quel fatto storico che il responsabile della diplomazia elvetica ha incentrato il proprio discorso. «Cronache e leggende, più o meno verosimili, sembrano voler ricordare che il Sud delle Alpi è stato ambito da tutti e difeso con l’aiuto di tutti. 'C’ero anch’io!' sembrano gridarci dal passato svizzeri e svizzere. La battaglia di Arbedo ci racconta dunque molto sul nostro Paese com’è oggi: definito dalla sua pluralità di culture e idee, ma anche dalla partecipazione di ogni cittadina e ogni cittadino alla costruzione della nostra storia». Le battaglie, appunto. Cassis ha evocato quelle di ieri e quelle odierne. «In 600 anni di storia abbiamo sicuramente imparato che quando facciamo le cose insieme, possiamo eccellere. E non abbiamo smesso di vivere le nostre battaglie», in primis quella che consiste nel difendere la pluralità del Paese.


Il sindaco Decarli: «Nessuno è come noi»
«La sconfitta ad Arbedo ha rappresentato uno dei tanti passi verso la coesione nazionale, prima ancorata in miti e leggende e oggi vissuta nel quotidiano. Un quotidiano fatto anche di aggregazioni lunghe 200 anni, come quella di successo tra Arbedo e Castione», ha aggiunto omaggiando la comunità locale, che dopo anni di espansione supera oramai i 5.000 componenti e anche alla luce di questa festa si è dimostrata molto attiva. L’unità nella diversità ha costituito il fil rouge anche dell’accorato intervento del sindaco Luigi Decarli, introdotto come gli altri oratori da Rosy Nervi. Arbedo e Castione sono infatti un simbolo della Svizzera multiculturale, così piena di diversità e così capace di unirsi per rincorrere obiettivi condivisi. Decarli ha ricordato che le frazioni che compongono il suo Comune hanno ognuna una scuola, una società del carnevale, un parroco, un albero di Natale... «Nessuno è come noi», ha commentato con orgoglio. Fieri della propria identità distinta, ma decisi a continuare insieme, in uno stato perpetuo di equilibro nelle diversità. Proprio come la Confederazione. Il sindaco ha poi omaggiato quelli che sono stati definiti gli eroi della battaglia di 600 anni fa così come tutti quei cittadini che, non meno dignitosamente, hanno fatto e fanno ancora oggi la storia di Arbedo-Castione.
Tra coraggio e lealtà
Spazio poi agli interventi di due donne: in rappresentanza di Zugo Judith Müller ha evidenziato il contributo dei suoi conterranei in quella sanguinosa battaglia (un affresco nel centro della capitale cantonale ricorda ancora oggi quell'avvenimento); da parte sua la direttrice regionale delle FFS Roberta Cattaneo ha rispolverato per l'occasione il motto «uno per tutti, tutti per uno» che unisce il Paese (le Ferrovie, ricordiamo, a poche centinaia di metri dalla festa realizzeranno entro il 2026 le nuove Officine con un investimento di mezzo miliardo). Hanno poi preso la parola due consiglieri di Stato ticinesi. Raffaele De Rosa si è soffermato sulla battaglia del 1422 definendone l'esito «una sconfitta eroica» per i confederati, un esempio di disciplina, lealtà e soprattutto di quel coraggio che - ha rimarcato - dovrebbe guidarci quotidianamente nelle sfide da affrontare e nei sogni da perseguire. Norman Gobbi, da ministro responsabile degli enti locali, ha invece riflettuto su Arbedo-Castione come Comune che deve affrontare una duplice sfida: mantenere i rapporti con la confinante grande Città da cui ha deciso di rimanere fuori, e sviluppare dei progetti di valenza addirittura nazionale se non internazionale, come quello ferroviario citato.
Stasera c'è Sebalter, domani è ancora festa
La festa all'insegna del motto «EvvivaArbedoCastione» iniziata ieri è entrata nel vivo oggi (sabato) e prosegue in queste ore: stasera (sabato) alle 21 è previsto il concerto di Sebalter, un musicista locale sempre molto apprezzato per le sue ballate che sanno esaltare ed anche emozionare. A questo e agli altri appuntamenti si consiglia di arrivare con i trasporti pubblici: la stazione FFS-Tilo dista poche centinaia di metri dalla manifestazione; vi sono comunque posteggi a disposizione gratuitamente nelle aree parcheggio dei supermercati Lidl e Aldi di Castione dalle 19 alle 2, oltre che domani (domenica) tutto il giorno. Domani, appunto, quando dovrebbe tornare un meteo più estivo, sarà ancora festa tutto il giorno: si aprirà già alle 9, dalle 10 partiranno il mercato e le altre numerose proposte sportive e culturali sul territorio comunale. I dettagli sulla pagina www.200-600.ch.