Area industriale «ordinata» e niente più cave
Dici Castione e pensi, anche ma non solo, alla zona industriale. Balzata agli onori della cronaca negli scorsi anni quale possibile ubicazione dello stadio dell’Associazione calcio Bellinzona se non, addirittura, pure della nuova Valascia. Poi non se ne è fatto nulla. Così il comparto dal 2026 accoglierà le future Officine FFS da 580 milioni di franchi che daranno lavoro a 360 collaboratori e ad un’ottantina di apprendisti. Dopo tanti tentativi di far decollare l’area al di là dei binari negli ultimi tre decenni, finalmente sembra davvero essere la volta buona. Tanto che il Municipio, per favorire uno sviluppo il più armonioso possibile, ha deciso di istituire una zona di pianificazione comunale per i prossimi cinque anni. Ciò significa che non potrà vedere la luce nulla che non sia in sintonia con gli intendimenti dell’autorità. La documentazione, che abbiamo spulciato, è in pubblicazione da oggi all’Ufficio tecnico e lo rimarrà fino al 24 marzo. Entro quindici giorni dalla scadenza del termine vi è la facoltà di inoltrare ricorso al Tribunale amministrativo cantonale.
Manutenzione possibile
L’obiettivo è quello di «individuare una soluzione di buon equilibrio tra le misure previste dal Piano direttore cantonale, l’insediamento del nuovo centro di manutenzione delle FFS e le volontà comunali» allo scopo di «scongiurare un’ulteriore compromissione del territorio considerato. Nello specifico, il Municipio prevede di ammettere unicamente opere di ordinaria manutenzione degli edifici esistenti». Questo quanto messo nero su bianco nel rapporto, dell’ottobre 2020, della Sezione dello sviluppo territoriale. Un documento nel quale si approva in sostanza la scelta fatta dall’Esecutivo, anche se si avverte lo stesso di «sincerarsi che la misura prospettata (ossia la zona di pianificazione; n.d.r.) regga dal profilo della legalità e della proporzionalità e dei suoi effetti, che potranno essere contestate da ogni persona o ente che dimostri un interesse degno di protezione».
In questo senso il Municipio nelle due pagine della scheda descrittiva ha chiarito quello che si potrà continuare a fare nel comparto industriale. Al di là degli interventi manutentivi di cui abbiamo già detto, ecco che degli ampliamenti saranno ammessi «limitatamente alla necessità di adeguare l’attività alle richieste di natura tecnica ambientale stabilite dal diritto superiore oppure per comprovate esigenze operative necessarie per garantire la continuità dell’attività esistente».
Valenza storica-culturale
Detto della parte industriale, focalizziamo adesso la nostra attenzione su un’altra area di Castione, oggetto di una modifica di Piano regolatore per dar vita al cosiddetto Comparto di particolare valore paesaggistico. La pubblicazione degli atti è in corso sempre da oggi. Di cosa si tratta? Per intenderci è la zona contro montagna con i vigneti baciati dal sole, quella che include una delle tre cave, la più piccola, dalla quale veniva estratto il pregiato marmo bianco utilizzato ad esempio per la chiesa Collegiata di Bellinzona. Partiamo proprio da qui, in quanto l’attività non riprenderà. E ciò nonostante il Dipartimento del territorio, alla luce dell’interesse di un’azienda ticinese, si era detto disponibile «ad approvare la futura e limitata estrazione»; il Municipio ha deciso ora di chiudere per sempre questo capitolo. La cava verrà assegnata alla zona senza destinazione specifica e si trasformerà in un elemento di valenza paesaggistica e storico-culturale. A questo proposito il Cantone invita l’Esecutivo a valutare degli interventi di sistemazione per evitare «disordine e degrado ambientale».
La strada romana
Un altro caposaldo della variante pianificatoria è la valorizzazione della strada romana, che dal nucleo del paese conduce all’area delle cave, inserita nell’Inventario delle vie storiche. Il collegamento verrà ulteriormente tutelato riconoscendolo quale bene culturale protetto di interesse locale attraverso l’istituzione di un cosiddetto perimetro di rispetto. Infine si mira a favorire degli insediamenti di qualità, in primis nel fondo non ancora edificato di quasi 3.800 metri quadrati che si trova in una posizione strategica. Nella fattispecie occorrerà elaborare un Piano di quartiere in grado di prevedere pure un parco pubblico.