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Armonie che danno vigore alle liturgie nelle chiese

L’associazione degli Amici dell’Organo da trent’anni suggerisce e si fa promotrice di interventi di manutenzione e restauro degli strumenti che accompagnano le cerimonie religiose – L’organizzazione di concerti e «matinée» musicali contribuisce ad elevare il contenuto artistico e culturale della Collegiata e di altri edifici di culto
© CdT/Archivio
Mauro Giacometti
17.04.2023 06:00

«Gli organi sono strumenti sontuosi, imponenti, realizzati tutti artigianalmente e con materiali naturali, ma proprio per questo molto delicati e che tendono a deteriorarsi se non li si cura o non li si utilizza. Per questo un gruppo di appassionati e organisti s’è dato come obiettivo il mantenimento in vita e la promozione di questi strumenti che a livello liturgico hanno una grande importanza ma che possono permettere anche un’ottima attività concertistica». Chi parla è Marco Maggiorini, presidente dell’associazione degli Amici dell’Organo del Locarnese (AOL) che quest’anno compie 30 anni. Fondata il 2 giugno 1993 da un gruppo di appassionati e cultori della musica liturgica – tra cui Giovanni Galfetti, Marco Balerna e don Ernesto Storelli – proprio per valorizzare gli strumenti e organizzare concerti o attività musicali legate all’organo. Come lo strumento Bossi-Urbani (1872) della Collegiata di Sant’Antonio che per ben 25 anni fu l’unico organo sul quale si tenevano le matinée, nonché il tradizionale concerto magistrale di Santo Stefano, organizzati dal direttore artistico Giovanni Galfetti.

Dal barocco al moderno

Alterne vicende condussero l’organo della Collegiata a un precoce deperimento, così nel 2016 un restauro, effettuato anche grazie al Municipio e al Consiglio comunale di Locarno, permise di riportare l’antico strumento a sonorità mai udite in precedenza. Vennero in seguito restaurati due ulteriori strumenti: l’organo di Santa Maria Lauretana a Brione sopra Minusio (1909), che ampliato acquisì grandi possibilità timbriche e una potenza fonica notevole; l’organo Reina di Solduno (1712), grazie all’iniziativa di Marco Balerna e del Consiglio parrocchiale di Solduno, che venne salvato dalla rottamazione e riportato agli antichi splendori nel 2018.

Grazie al ritrovato splendore dello storico patrimonio organistico, l’AOL – che con l’arrivo sempre nel 2018 di Andrea Pedrazzini quale ulteriore direttore artistico ha aggiunto alla programmazione una intraprendente dinamicità innovativa – ha oggi la possibilità di proporre concerti di elevato valore artistico tenuti da musicisti di fama internazionale. I tre preziosi strumenti infatti si differenziano l’uno dall’altro per le peculiarità costruttive e strutturali, ma soprattutto per le sonorità che li caratterizzano e proprio questa varietà permette di eseguire, in modo assai fedele, l’intero repertorio organistico dal barocco al moderno.

Le 14 proposte

Le matinée proposte in collaborazione con l’Ente delle iniziative del Locarnese rappresentano il fiore all’occhiello dell’attività proposta dall’AOL. Quest’anno saranno 14, suddivise in due programmazioni: primaverile dal 3 maggio al 7 giugno e autunnale dal 6 settembre all’11 ottobre, sempre alle 10.30. La maggior parte si terranno nella Collegiata di Locarno, un paio a Brione sopra Minusio e a Solduno e, quale novità stagionale, due concerti anche a Gordola.

Si parte il 23 aprile alle 18 a Brione sopra Minusio dove in Santa Maria Lauretana si esibirà Alessandro La Ciacera, organista titolare del Duomo di Milano. Altri appuntamenti da segnalare sempre a Brione il 4 giugno Daniel Roth, già organista titolare di Saint Sulpice a Parigi; il 10 settembre Gabriele Agrimonti, giovane talento (dal Conservatorio di Parigi) pluripremiato a livello internazionale. A Solduno, invece, il 17 ottobre alle 20 si esibirà Sietze De Vries, organista titolare alla Martinikerk a Groningen. La stagione terminerà con il concerto di Santo Stefano del 26 dicembre (alle 17) in Collegiata a Locarno, con Friedmann Johannes Wieland, organista del Duomo di Ulm. Info su www.aolorgani.com.

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