Arriva il cioccolato targato momò

LUGANO/RANCATE - Sono poche le cose che risvegliano l’orgoglio di essere svizzeri quanto il buon cioccolato. La tradizione manifatturiera però non sempre basta affinché i marchi storici sopravvivano ai tempi che cambiano e Cima Norma ne è la conferma. A cinquant’anni dalla chiusura della fabbrica bleniese di Dangio, lo scorso anno la Cima Norma SA ha ripreso a produrre una piccola selezione di tavolette che ha ottenuto molto successo anche oltre Gottardo. Ora però, Marino e Marie-José Venturini, proprietari del marchio, si sono seriamente orientati verso il rilancio, grazie anche all’aiuto della Domani Food SA. Il CEO della società in questione, Abouzar Rahmani, ha infatti riposto grande fiducia nelle potenzialità che legano il nome di Cima Norma, la tradizione cioccolatiera, la qualità del lavoro svizzero e la cultura mediterranea del cibo che c’è in Ticino.
Attivo su scala internazionale con la Domani Food, Rahmani produce già a Rancate il brand Mani (silver sponsor dell’Hockey Club Lugano) ma lavora anche con gli snack Zaz e Kakoo. A partire da quest’autunno, nelle prossimità della nuova Strada industriale che allaccia Mendrisio e Rancate, in una struttura che occuperà una ventina di impiegati, si comincerà quindi a produrre anche cioccolato e le prime tavolette verranno messe sul mercato entro la fine dell’anno.
Le ricette tradizionali della produzione originale sono gelosamente custodite sotto chiave e continueranno ad essere usate come base anche per le future realizzazioni, ha assicurato Marino Venturini. Potranno però essere adattate alle esigenze della clientela odierna, sempre più attenta a prodotti biologici, per esempio, oppure vegani, ma anche alla legislazione in materia alimentare e sanitaria che nel frattempo è evoluta. Per queste innovazioni, l’azionista del marchio si è affidato alla competenza nel settore alimentare della Domani Food. Di origini persiane, la famiglia del fondatore Rahmani è molto legata alle tradizioni e, anche negli affari, le considera un valore aggiunto. Affinché questo valore non vada perso, gli va però applicata l’innovazione.
Le origini, come detto, non verranno dimenticate ma valorizzate e la nuova impresa non intende perdere il legame con l’ex fabbrica, ma prevede di investire in lavori e ristrutturazioni del Museo del cioccolato.
Una collaborazione gradita sia dall’ente turistico bleniese che apprezza ogni passo, grande o piccolo che sia, che faccia conoscere il territorio delle valli; sia dall’Ufficio dello sviluppo economico della Città di Mendrisio. Nella conferenza stampa di presentazione avvenuta quest’oggi a Lugano, in rappresentanza del capoluogo momò, la direttrice dell’Ufficio dello sviluppo economico Agnès Pierret ha infatti sottolineato l’importanza dell’arrivo di un’azienda come questa: moderna e dall’approccio innovativo, come non se ne vedono molte nemmeno in un polo industriale come il Mendrisiotto.