Arrivano le Officine: addio alla casa simbolo
Sono state sufficienti alcune ore di ruspa per cancellare settant’anni di storia. Le nuove Officine FFS di Castione, pur tra qualche ostacolo burocratico (leggasi la seconda pubblicazione dei piani), si stanno avvicinando alla fase cruciale prevista il prossimo autunno con l’inizio vero e proprio dei lavori per la realizzazione dello stabilimento industriale da 580,5 milioni di franchi che verrà inaugurato a fine 2026.
Ruspe in azione
Così, fra ieri ed oggi, per far spazio all’impianto più moderno d’Europa, è stata demolita la casa dove Jacqueline Cattaneo, l’87.enne che abbiamo più volte intervistato negli scorsi mesi, ha vissuto per 43 anni. L’abitazione posta proprio sotto il cavalcavia della strada cantonale che conduce alla zona industriale portava il suo nome. Ora non rimangono che le macerie. Impossibile non farci caso transitando accanto. Duemila metri quadrati di terreno, abitazione e giardino compresi. Poco o nulla in confronto ai 150.000 metri quadri riservati dalle Ferrovie per l’edificazione del sito produttivo che darà lavoro ad almeno 400 collaboratori e ad un’ottantina di apprendisti.
Fuori da marzo
«Mi rincresce, ovviamente. Dover lasciare la casa in cui vivo da quasi mezzo secolo fa male. Ma non posso fermare il progresso. Non voglio essere io quella che mette i bastoni fra le ruote ad un progetto così importante», ci aveva detto Jacqueline Cattaneo, una delle ultime volte che l’abbiamo interpellata. La donna ha lasciato l’abitazione ad inizio marzo; per tre mesi è stata utilizzata come ufficio da parte del personale attivo sul cantiere. Nel frattempo l’anziana ha trovato un’altra sistemazione, ma il ricordo dell’abitazione nella quale ha vissuto praticamente per una vita assieme al compianto marito ed al cane rimarrà indelebile nella sua mente. Stessa sorte capiterà, a breve, ad un altro proprietario di una casa in via Galletto, poco più a nord. Anche lui dovrà fare armi e bagagli e salutare l’edificio nel quale risiede da fine anni Novanta.
Progetto rilevante
L’Officina incombe. I lavori preliminari iniziati il 2 marzo proseguono spediti. Non c’è spazio per i sentimenti (purtroppo). Certo è che va tenuto conto che il destino di un’opera così importante (l’investimento ha pochi eguali nella storia recente del Cantone Ticino) si è dovuto giocoforza incrociare con quello di alcune persone, come Jacqueline Cattaneo, che hanno lasciato strada libera al futuro senza metaforicamente sdraiarsi sui binari.