Lugano

Arte effimera o parete sbagliata? L’addio al murale fa discutere

Dibattito intenso sul destino dell’opera «Close up», che verrà coperta da una nuova costruzione
L’opera «Close up» sparirà nel cemento.  (Foto Zocchetti)
Giuliano Gasperi
03.02.2021 06:00

Una cosa è certa: non sono passati inosservati né il murale, né la sorte a cui sta andando incontro. Parliamo dell’opera «Close up» realizzata sei mesi fa dal collettivo Nevercrew sullo stabile al civico 27 di viale Franscini e destinata ad essere coperta - ci sono già le modine - da un edificio che sorgerà a pochi centimetri di distanza. La notizia, da noi riportata sul CdT di lunedì, ha sollevato un ampio dibattito tra chi è arrabbiato per la situazione e chi invece fa notare come queste opere, per loro natura, siano passeggere. La seconda tesi è sostenuta da Arte Urbana Lugano, il progetto avviato dalla Città nell’ambito del quale è stato commissionato il murale alla Nevercrew. «Con questa grande opera - ci ha scritto la responsabile Valeria Donnarumma - il quartiere ha cambiato volto, le persone hanno alzato lo sguardo e potuto apprezzare qualcosa di diverso. È un lavoro di straordinaria qualità, e alla qualità ci si affeziona. Nel momento però in cui la comunità diviene consapevole che quest’opera è effimera, sembra affiori una strana sensazione di opposizione alla sua stessa natura».

Visioni contrapposte
Chi è deluso, forse, fa un ragionamento più semplice, ma non per questo banale: se una cosa è bella, si dovrebbe fare in modo che rimanga il più possibile nel tempo. «Arte Urbana Lugano desidera fortemente, come la comunità, che le opere realizzate restino a disposizione di tutti il più a lungo possibile. Detto questo, una volta creata l’opera, essa appartiene allo spazio urbano e alla popolazione che lo vive. Non vi è al momento alcuno strumento che ne permetta la conservazione a lungo termine - aggiunge Donnarumma - ed è anche per questo che si tratta di un’arte viva e in costante movimento: essa si trasforma, nasce, muore, cambia, in continuità con lo spazio urbano». Arte Urbana Lugano fa comunque notare che il murale resterà visibile ancora per un bel po’: «Sapevamo che i lavori non sarebbero iniziati prima di qualche anno, dando così all’opera un certo periodo di vita. Gli interventi cominceranno sul lato di via Zurigo, e prima che la parte adiacente al murale sia intaccata passerà ancora diverso tempo». Di alternative, a mente di Arte Urbana Lugano, non ce n’erano: «Le pareti che soddisfano queste esigenze non sono molte, e anche trovandole è necessario che i proprietari siano d’accordo: non è affatto evidente». Basteranno queste parole per far mettere il cuore in pace a chi è deluso?
Alcuni si sono rassegnati alla provvisorietà delle balene, ma ad altri, come al consigliere comunale del PLR Rupen Nacaroglu, che ha preso posizione su Facebook, la vicenda non va giù: «Le tempistiche risultano strettine, visto anche lo sforzo che si è impiegato, per poi dire ’va bene così, anche se sparisce dietro a un altro palazzo dopo qualche mese’. Il segnale che emerge, a mio modo di vedere, è che si è scelta la parete sbagliata e non si è programmato a sufficienza. A volte basterebbe ammettere l’errore».