Ascona, ecco l'asse Houshmand-Breuer

LOCARNO - Prendete un imprenditore col fiuto per gli affari, noto nella regione per i suoi investimenti milionari nel settore dell'edilizia. Accanto a lui mettete la famiglia leader di uno dei maggiori gruppi attivi in Ticino nel campo della ristorazione e della vita notturna. Unite le loro forze: ciò che ne nasce è un progetto che, almeno sulla carta, non può che risultare vincente.
Così, proprio in questi giorni ad Ascona si è creata un'inedita collaborazione tra il locarnese Rahim Houshmand e la famiglia Breuer, conosciuta soprattutto nel Borgo, ma non solo, per i suoi locali a marchio Seven. Insieme hanno deciso di promuovere un progetto turistico mirato a dare nuova vita all'albergo Schiff, struttura storica situata sul lungolago e gestita, dal 1924, dalla famiglia Wildi. Il primo in qualità di proprietario; la seconda in veste di gerente. Diversi milioni di franchi il prezzo d'acquisto dell'edificio, che sarà presto ristrutturato. La domanda di costruzione è stata inoltrata lunedì: se tutto filerà liscio, il cantiere prenderà il via a novembre per concludersi nel marzo del 2017. I lavori prevedono il rifacimento dei piani superiori con la sistemazione degli spazi e la creazione di 27 camere nuove di zecca. Al piano terra rimarrà un bar aperto al pubblico, di oltre 200 metri quadrati, con un ambiente caldo e informale. Un po' sulla scia di quanto presente già oggi: acquistato infatti negli ultimi giorni di aprile, l'albergo Schiff è stato sistemato nel giro di un paio di settimane e riaperto al pubblico il 7 maggio, sotto il nuovo cappello Houshmand-Breuer.
Va precisato, in questo contesto, che l'operazione di compravendita avrebbe potuto avere dimensioni ben più importanti: lo stesso Rahim Houshmand – già proprietario di diversi immobili nel Borgo – conferma al CdT di aver avanzato un'offerta d'acquisto per altre tre strutture, anch'esse situate sul lungolago di Ascona. Essendo però giunte altre proposte, per il momento la questione è ferma ai box.
Ciò che invece sembra procedere spedita è la possibilità di uno sbarco dell'asse Houshmand-Breuer in pieno centro a Locarno. «Stiamo ancora valutando l'ipotesi – spiega l'imprenditore – ma l'idea piace a entrambi. Non è detto, quindi, che non sarà la famiglia Breuer a prendere in gestione il Bottegone in piazza Grande, che si trova in fase di ristrutturazione. Si tratterebbe di aprire, anche in questo caso, un locale pubblico al pianterreno, con stanze o uffici ai piani superiori. Crediamo che un'offerta del genere potrebbe essere positiva per tutta la popolazione, non solo di Locarno».
Intanto, sempre sulla piazza cittadina restano in attesa di realizzazione due cantieri «storici» la cui domanda di costruzione stagna da tempo – quattro, rispettivamente due anni – sui banchi del Cantone: l'ex De Bernardi e l'ex Canetti. Ma se questi progetti faticano a trovare uno sbocco, altri sono invece stati portati a terminedi recente: anzitutto il garni Miralago a Muralto, acquistato e ristrutturato con un investimento di circa sette milioni di franchi, che nelle sue trenta camere accoglie attualmente una trentina di ospiti della casa Solarium di Gordola, in via di rinnovamento. Ma anche le nove nuovissime villette monofamigliari edificate a Losone.