Rifiuti

«Aspetti da approfondire per l’ecocentro di Morbio»

Parla la sindaca Claudia Canova dopo la bocciatura per conflitti d’interesse del credito di 2,2 milioni stanziato dal Legislativo: «Stiamo valutando come riproporre il progetto ma l’ubicazione non cambia»
Il terreno in via Lischée scelto per il futuro ecocentro. ©cdt/chiara zocchetti
Luca Bernasconi
11.10.2021 06:00

«Allo stato attuale delle cose non vedo altre soluzioni: il futuro ecocentro deve sorgere lì dov’era previsto. Ad oggi non ci sono alternative nel comune». Sono le parole della sindaca di Morbio Inferiore Claudia Canova da noi interpellata dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha invalidato il voto del Consiglio comunale sullo stanziamento di oltre 2,2 milioni di franchi per l’ecocentro in via Lischée su un terreno della Parrocchia. Il Municipio intende dunque continuare su questa strada, pur con i dovuti accorgimenti, nonostante le criticità emerse sia al momento della presentazione del progetto (la Commissione delle opere pubbliche si era spaccata), sia dopo la sua bocciatura.

Nessun ricorso

Ma andiamo con ordine. Il sì alla richiesta del credito era stato impugnato davanti al Governo da due consiglieri comunali. Ritenevano ci fossero conflitti di interesse in riferimento a un consigliere che aveva votato, partecipato alla discussione e pure firmato un rapporto commissionale. Il Consiglio di Stato come detto ha accolto il ricorso: «Si è trattato di un aspetto formale, magari minimo, ma che comunque non può che portare all’annullamento della decisione del Legislativo. Per questo non ci appelleremo all’autorità superiore» afferma Canova.

Ma ora che cosa farà l’Esecutivo? «Stiamo valutando come presentare un nuovo messaggio. Stiamo approfondendo la questione, prendendo in considerazione tutti gli aspetti, non da ultimo quello ambientale. L’ubicazione scelta rimane quella: non abbiamo conigli da tirar fuori dal cilindro. Ricordiamo che si tratta già di una seconda scelta visto che l’idea di un ecocentro nella zona del pozzo Polenta era stata bocciata dal Cantone» aggiunge la sindaca. Lei ricorda pure che il progetto ecocentro era stato lungo e concepito a cavallo fra la precedente e l’attuale legislatura.

Punti da chiarire

Nel frattempo, come si legge su L’Informatore che ha anticipato la notizia, il dossier è passato dal Dicastero edilizia pubblica (responsabile Francesco Meroni) al Dicastero ambiente (Matteo Mombelli). E proprio quest’ultimo ha dichiarato che il progetto necessita di ulteriori approfondimenti per trovare la migliore soluzione per la popolazione. Approfondimenti che dovranno essere di carattere ambientale, finanziario oltre che relativi alla sicurezza e alla gestione dei rifiuti.

Secondo Mombelli rimangono dei punti da chiarire. Come quello della permanenza o no degli attuali 8 siti per la raccolta differenziata. Oppure quello relativo agli orari di apertura ai cittadini in una zona con importanti transiti verso le scuole e le aree sportivo-ricreative. Oppure ancora quello concernente i futuri costi di gestione che potrebbero influenzare la tassa di base sui rifiuti. Oppure infine quello ambientale in relazione alla prevista rinaturazione del riale Müfeta, con annessa area naturale e di svago.