Ticino

Assistenza, numeri in calo, ma non mancano le ombre

I dati dell’ultimo trimestre del 2022 evidenziano un’ulteriore diminuzione: le persone che ricevono prestazioni sociali sono scese a quota 6.900 - Nel contempo, però, le nuove domande di sostegno inoltrate sono cresciute del 28,8% - Cristina Oberholzer Casartelli: «Un indicatore da monitorare con attenzione»
© CdT/Chiara Zocchetti
Martina Salvini
19.04.2023 06:00

Nuovo calo del numero di persone in assistenza in Ticino. Secondo i dati dell’ultimo trimestre del 2022, pubblicati dalla Sezione del sostegno sociale, tra ottobre e dicembre sono state corrisposte prestazioni a 6.940 persone e 4.776 unità di riferimento. Rispetto allo stesso periodo del 2021, il numero di persone e unità di riferimento con una prestazione pagata è diminuita rispettivamente del 5,2% e del 3,2%.

Una buona notizia, quindi, che si inserisce in una tendenza al ribasso iniziata nel secondo trimestre del 2020, quando il numero dei beneficiari di prestazioni sociali è iniziato a scendere dopo un periodo di sostanziale stabilità durato quattro anni. Tra il 2016 e 2019, le persone in assistenza in Ticino erano infatti circa 8 mila. «I dati di fine 2022 - 4.794 nuclei familiari corrispondenti a complessive 6.982 persone - sono analoghi a quelli registrati nel 2015», rileva Cristina Oberholzer Casartelli, a capo della Sezione del sostegno sociale. «Tra le possibili motivazioni alla base di questo calo possiamo rilevare in particolare l’effetto delle misure straordinarie introdotte da Confederazione e Cantone durante la pandemia (indennità giornaliere COVID supplementari e prestazione ponte COVID), il buon andamento del mercato del lavoro e più in generale l’effetto dello sviluppo di una Strategia di inserimento volta a una maggior attivazione dei beneficiari in diversi percorsi e misure di inserimento e al buon lavoro svolto congiuntamente ai nostri partner presenti sul territorio».

Una spia d’allarme?

Ma se il numero di persone in assistenza cala, dai dati emerge anche un altro elemento, in controtendenza: le nuove domande di sostegno sociale inoltrate tra ottobre e dicembre sono state 497, in crescita del 28,8% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Questo aumento - dice Oberholzer - «è certamente un indicatore da monitorare con attenzione e che potrebbe anche anticipare un aumento delle persone in difficoltà». Tuttavia, precisa, «non è un indicatore certo - poiché può essere influenzato da situazioni o aspetti esogeni - come invece lo è il numero di nuove domande accettate». Non solo: «Va inoltre ricordato che i dati relativi al 2021 erano particolarmente influenzati dalle misure straordinarie introdotte da Confederazione e Cantone, motivo per il quale un importante scostamento va per il momento relativizzato».

Un incremento si nota anche per quanto riguarda le domande accettate (389, +9,3%). Tuttavia quasi il 20% di chi inoltra una richiesta di aiuto rimane escluso dalle prestazioni. Come mai? «In effetti, abbiamo constatato un aumento di un certo rilievo per questo importante indicatore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo aumento è almeno parzialmente riconducibile al graduale esaurimento del diritto alle indennità giornaliere COVID supplementari», premette la caposezione parlando delle domande accettate. «Per quanto riguarda invece le domande rifiutate, bisogna tenere presente che abbiamo un quadro normativo che precisa la sussidiarietà delle prestazioni rispetto a tutta una serie di altri aiuti, tra cui in particolare quelli definiti nella Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali».

Situazione in evoluzione

In generale, osserva Oberholzer, «il 2022 è certamente stato un anno interessante, durante il quale - proprio grazie a una situazione sostanzialmente stabile con un numero contenuto di domande - abbiamo potuto focalizzare parte delle nostre attività sul miglioramento della presa a carico, sia per quanto riguarda le prestazioni finanziarie sia per quanto riguarda i percorsi di inserimento». Difficile, però, dire se il calo delle persone in assistenza è destinato a proseguire anche quest’anno: «Monitoriamo con attenzione la situazione anche in con collaborazione con le CSIAS, consapevoli che il contesto sociale ed economico del Ticino è in constante evoluzione e che ci sono delle tendenze cicliche stagionali che influenzano positivamente o negativamente, come ad esempio il periodo invernale».