«Atteggiamento collaborativo e buona fede»

Il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, in risposta ad un’interpellanza dei Verdi liberali, oggi pomeriggio in Gran Consiglio ha fornito alcuni chiarimenti riguardo al caso della Ticiconsult Sagl, la fiduciaria nella quale sono attivi a vario titolo gli esponenti dell’UDC Marco Chiesa, Piero Marchesi e Pierluigi Pasi. La società in questione è infatti finita nelle scorse settimane al centro di una polemica per via del fatto che ha esercitato per diversi mesi senza la presenza di un fiduciario.
Ora, nella risposta Gobbi ha innanzitutto sottolineato l’autonomia e l’indipendenza dell’autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni di fiduciario. E, proprio per questo motivo e nel rispetto della separazione dei poteri, il consigliere di Stato si è quindi limitato a leggere in aula uno scritto della stessa autorità di vigilanza. In esso, l’autorità spiega di essere venuta a conoscenza del caso nel mese di novembre 2022. «Da qui l’autorità di vigilanza ha proceduto con le sue incombenze». E, nel frattempo, «anticipando l’intervento dell’autorità di vigilanza che sarebbe giunto di lì a poco, i rappresentanti della società (in particolare la persona di Marco Chiesa) si sono fatti parte attiva per chiedere delucidazioni». Oltre a ciò, tramite lo scritto è stato chiarito che «la sanatoria è giunta poi con l’ingresso di un nuovo fiduciario autorizzato che ha sostituito la precedente uscente». In generale, l’autorità di vigilanza osserva dunque che «da tale cronistoria si può evincere un atteggiamento collaborativo delle parti interessate e una buona fede circa la volontà di conformarsi ai parametri legali vigenti nel nostro cantone». La stessa autorità ha poi ricordato anche quanto già chiarito negli scorsi giorni. Ossia che «a titolo generale vige il principio secondo il quale l’attività fiduciaria è ammessa solo a condizione che sia svolta sotto la responsabilità di un fiduciario autorizzato». Ma, «la legge ammette tuttavia in casi particolari che l’attività fiduciaria possa essere esercitata da un avvocato», come avvenuto nel caso concreto della Ticiconsult.
La nota della società
Proprio in questo senso e sulla base dello scritto dell’autorità di vigilanza letto in Gran Consiglio, la stessa Ticiconsult Sagl, in una nota diramata in serata tramite l’avvocato della società Adriano Sala, ha voluto confermare «di ritenere che, nelle concrete circostanze, la presenza di un avvocato iscritto a registro (…) in seno alla propria gerenza (…) fosse sufficiente a soddisfare i requisiti di legge».
Oltre a ciò, la società ha pure tenuto a ribadire «di non avere mai ricevuto alcuna notifica di apertura di un qualsivoglia procedimento da parte dell’autorità di vigilanza, né, tanto meno, di essere stata oggetto di sanzioni di qualsiasi sorta: per modo che, non vi è stata né vi può essere stata la constatazione, da parte della stessa Autorità, di qualsivoglia difformità dalle vigenti disposizioni».