Piano finanziario

Aumenta il moltiplicatore ma Mendrisio resta progettuale e dinamica

Nel documento prospettico fino al 2027 l’aliquota salirebbe dal 75% al 77% – L’obiettivo è di contenere le spese, proseguire con gli investimenti, mantenere i servizi e attirare nuovi residenti e aziende
Calcoli alla mano gli amministratori di Mendrisio si dicono «orgogliosi per le buone prospettive della città». © cdt/archivio
Luca Bernasconi
15.12.2021 17:39

Da una parte contenere la spesa pubblica e mantenere una pressione fiscale equilibrata, dall’altra proseguire con gli investimenti, conservare i servizi pubblici a favore della popolazione e aumentare l’attrattiva per nuovi residenti e imprese. A prima vista sembrerebbe una missione impossibile ma il Municipio di Mendrisio è convinto di potercela fare, con i dovuti accorgimenti, affinché la Città possa offrire il meglio anche sul medio-lungo periodo. Un esercizio in tal senso è stato effettuato con la redazione dell’aggiornato Piano finanziario fino al 2027 illustrato ieri dal sindaco Samuele Cavadini, dal capo del Dicatero finanze Daniele Caverzasio e dal capo del Dicastero Aziende industriali Massimo Cerutti.

La riforma fiscale delle imprese

Come tutti i piani finanziari anche quello di Mendrisio non è un documento statico bensì di proiezione, per cui può essere modificato a seconda delle esigenze e delle evenienze. Non di meno in primis Caverzasio ha dovuto «fare due conti». E questi conti torneranno solo con, purtroppo, l’aumento del moltiplicatore d’imposta: da tempo è fissato al 75% ma l’ipotesi è di alzarlo al 77% dal 2023. Se dal 2018 si sono verificati puntuali disavanzi di gestione corrente, «si punta al pareggio di bilancio nel 2023 e nel 2024, ma molto cambierà dal 2025 con gli effetti della seconda fase della riforma fiscale delle imprese che inciderà molto negativamente sulle entrate». Di conseguenza verrà intaccato il capitale proprio: se nel 2020 sfiorava i 38 milioni, nel 2017 si attesterebbe a circa 22 milioni (ne resterebbero solo 15 con il moltiplicatore fermo al 75%).

Qualcuno però pensa che l’aumento del moltiplicatore non sia una buona mossa se si ha l’obiettivo di attirare gente e aziende. Ma tutti i presenti hanno tenuto a sottolineare che la pressione fiscale a Mendrisio rimane una delle più basse delle città e dei poli ticinesi. Eppoi, è stato detto, l’elemento moltiplicatore non è il principale nelle scelte di chi vuole insediarsi a Mendrisio. Sono altri gli atout di una città che già adesso è attrattiva ma che vuole essere ancora più dinamica. Per esempio – hanno affermato Cavadini e Caverzasio – l’offerta di servizi, la sua posizione strategica (dispone di tre stazioni), l’esistenza di un tessuto economico eterogeneo, la presenza di un polo universitario.

Le incognite

Detto di questi dati di fatto e delle opportunità, l’Esecutivo non ha nascosto le numerose incognite con cui occorre confrontarsi (senza dimenticare eventuali altre conseguenze negative dovute alla pandemia). Cavadini ha ribadito gli interrogativi sull’evoluzione delle entrate, soprattutto delle persone giuridiche. Ma ha parlato anche dell’invecchiamento della popolazione, «una sfida che possiamo affrontare ma in modo consapevole». E come non accennare ai rapporti fra Comune e Cantone «che sempre più comportano aggravi per noi». Da parte sua Caverzasio ha spiegato che nell’ambito del progetto Ticino 2020 «si era partiti dall’idea di portare una maggiore autonomia ai Comuni ma così non sarà». E ha ricordato come l’autonomia comunale residua della Città si situi a circa 30 centesimi su ogni franco speso.

La progettualità

Per quanto riguarda gli investimenti, Cavadini ha spiegato che si cercherà di contenerli mantenendo comunque un’alta progettualità, «senza esagerare» ha affermato Cavadini. Nel periodo interessato dal Piano finanziario, l’investimento netto medio annuo assomma a quasi 17 milioni di franchi, per un totale di 121,4 milioni.

I propositi politici

Con il Piani finanziario è pubblicato anche il Piano delle opere. Ma vengono indicati più in generale anche gli obiettivi politici che vanno di pari passo.

Cavadini ne ha delineati alcuni che elenchiamo succintamente: la riqualificazione paesaggistica e territoriale per una migliore qualità della vita dei residenti, la riorganizzazione dell’amministrazione per un lavoro più efficace, la strategia per attirare nuovi abitanti ed aziende di cui abbiamo già parlato, il miglioramento del concetto di prossimità verso i cittadini, la riqualificazione degli edifici pubblici, il consolidamento dei rapporti con USI e SUPSI (magari con l’arrivo di un’ulteriore facoltà), l’ampliamento del dialogo coi Comuni vicini nell’interesse reciproco, la gestione della mobilità per renderla più compatibile con la città e l’ottimizzazione dell’approvvigionamento energetico per uno sviluppo sostenibile.

Le Aziende industriali

Per quanto riguarda le Aziende industriali di Mendrisio (AIM), l’equilibrio finanziario non è messo in discussione. Il capodicastero Massimo Cerutti ha parlato dei vari investimenti (14 milioni annui fino al 2027) e degli obiettivi in corso: il teleriscaldamento in sinergia col Cantone, la posa dei nuovi contatori, l’inaugurazione in agosto del pozzo ai Prati Maggi, il ritiro delle rete delle AIL e l’accordo con AGE e AMS per l’acquisto d’energia a prezzi più competitivi. Questi rimangono però legati alle leggi mercato mentre per l’acqua potabile si prospetta un lieve aumento (10 cts al metro cubo), previsto già nel 2018 ma posticipato.