Politica

Autogestione, slitta ancora la firma del rapporto (unico)

La Commissione sanità e sicurezza sociale è orientata verso un solo rapporto che invita il Cantone a fare la sua parte per trovare una sede alternativa su tutto il territorio cantonale
© CdT/ Chiara Zocchetti
Nico Nonella
25.03.2021 14:27

Ancora un nulla di fatto in Commissione sanità e sicurezza sociale sul tema dell’autogestione al Macello. Come già accaduto due settimane fa, è nuovamente slittata la decisione su una mozione del 2012 che chiede un intervento più deciso da parte del Cantone nel trovare una soluzione alternativa agli spazi attualmente occupati a Lugano. L’atto parlamentare inoltrato da Fabio Schnellmann (PLR), Roberto Badaracco (PLR) e Gianrico Corti (PS) - lo ricordiamo - chiede al Cantone «di individuare gli spazi definitivi adeguati, con tutte le normative del caso, da adibire a Centro Sociale autogestito cantonale».

Inizialmente il gremio politico presieduto da Massimiliano Robbiani (Lega) stava lavorando su due rapporti: uno del relatore Raoul Ghisletta (PS), che proponeva l’introduzione di un mediatore allo scopo di trovare uno spazio adeguato, ma in ogni caso nel Luganese, e uno di Tiziano Galeazzi (UDC), che chiedeva invece al Cantone di estendere la ricerca del nuovo spazio a tutto il territorio ticinese. La firma, come detto, era attesa per l’11 marzo scorso ma i commissari avevano preferito attendere la decisione del Municipio di Lugano su un eventuale sfratto. Decisione poi arrivata la settimana successiva, il 18 marzo.

La Commissione si era quindi orientata su un rapporto unico, a firma dell’insolita alleanza tra UDC e PS. In buona sostanza, il rapporto Galeazzi-Ghisletta prevede la figura del mediatore e la ricerca degli spazi alternativi su tutto il territorio cantonale. Questa mattina qualche commissario era già pronto alla firma, ma da più parti è arrivata la richiesta di discuterne ulteriormente in seno a vari gruppi. Se ne riparlerà dunque tra sette giorni.

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