Badaracco vicesindaco, Chiesa alle finanze
Nessuno scossone in riva al Ceresio, sia per l’attribuzione dei Dicasteri che per la vicesindacatura. Durante la seduta di insediamento del Municipio di Lugano, Roberto Badaracco (PLR) è stato confermato vicesindaco mentre il neoeletto Marco Chiesa (UDC) ha assunto la guida delle finanze cittadine. All’altro neoeletto, il socialista Raoul Ghisletta, va il Dicastero immobili che fu della compagna di partito Cristina Zanini Barzaghi. Gli altri municipali hanno mantenuto la guida dei rispettivi dicasteri. Si è dunque tornati alla ripartizione dei dicasteri precedente alla scomparsa di Marco Borradori, nel 2021, con il Dicastero consulenza e gestione che è stato ricucito alle finanze, con la Divisione Sicurezza e salute che è stata restituita al Dicastero sicurezza e spazi urbani e la Divisione Statistica urbana alla Cancelleria (Dicastero istituzioni). La discussione, ci conferma il sindaco Michele Foletti, si è svolta in un «clima disteso e molto collaborativo». Tanto che in due ore l’ordine del giorno è stato ultimato. «Siamo tornati alla normalità dopo un periodo transitorio. Ringrazio Marco Chiesa che ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità e l’onere delle finanze cittadine».
A cascata
Negli scorsi giorni, lo ricordiamo, il presidente del PLR luganese Paolo Morel aveva auspicato un ritorno delle finanze in mani liberali radicali (l’ultimo «tesoriere» PLR era stato Erasmo Pelli). Sarà per un’altra volta: ad occuparsene per i prossimi quattro anni sarà il «senatore» democentrista. Nessuno dei municipali “anziani” ha raccolto il testimone lasciato da Michele Foletti. A questo punto il bivio, con una via che avrebbe portato a uno storico cambiamento in Città: la gestione dei conti pubblici affidata ai socialisti.
A farsi avanti è stato dunque Chiesa: «Mi sono assunto le mie responsabilità: l’ho fatto per coerenza e per rispetto di chi mi ha votato. Mi aspetta una grande sfida che raccolgo con convinzione», ha affermato al CdT. Inizialmente, il neo-municipale UDC non aveva escluso la conduzione del Dicastero immobili poiché gli avrebbe permesso di portare avanti dei progetti. Potrà farlo anche con le finanze, imprimendovi anche un’impronta democentrista? «Sì. Bisogna essere poliedrici e non farsi prendere dall’ansia di gestire un dicastero che in prospettiva ha delle grandi sfide da affrontare: d’altronde, l’obiettivo è avere finanze sane e sostenibili nel lungo periodo», ha risposto Chiesa.
Le incognite e i dossier aperti, sul tavolo, sono molti. Tra queste possiamo citare la perequazione finanziaria, la possibile interruzione del moltiplicatore differenziato e la riduzione dell’imposizione degli utili aziendali dall’8% al 5.5%. Tutte con un impatto diretto sulle finanze della Città. «Lugano ha bisogno di risorse per poter continuare ad offrire servizi ai cittadini e ai Comuni limitrofi. È e sarà un tema da affrontare con i sindaci della cintura luganese».
Oltre che con i sindaci, occorrerà dialogare anche con il Cantone. Lugano, sui temi finanziari, deve tornare a picchiare i pugni sul tavolo come ai tempi di Giorgio Giudici? «Non ho l’abitudine di picchiare i pugni, preferisco puntare sul convincimento, sul far capire quanto è importante che Lugano resti la locomotiva del Cantone», ha replicato Chiesa.
La scuola? Sì, ma...
È un Raoul Ghisletta rilassato, quello che esce dalla sua prima riunione di Municipio. Il tetris del chi fa cosa non gli ha riservato particolari sorprese, assegnandoli il Dicastero immobili. «Sono soddisfatto di poter guidare questo settore dell’amministrazione, che in Lisa Muscionico e Gino Boila ha due direttori validi ed esperti». Il pensiero corre già ai dossier che si troverà sulla scrivania. «Penso, ad esempio, al progetto del parco Viarno e alle nuove scuole di Viganello, la cui realizzazione è stata purtroppo posticipata per motivi finanziari. Magari, vista la mancata approvazione del progetto dell’asilo nido a Pregassona, si potrebbe provare ad anticipare un po’ la costruzione delle scuole, che al loro interno hanno un asilo, ma ci sarà modo di discuterne: dipende da chi dovrà tenere le redini delle finanze cittadine…», commenta con un sorriso alludendo a Chiesa. Quando gli chiediamo se gli sarebbe piaciuto condurre altri dicasteri, Ghisletta non nasconde qual è stato il suo pensiero: «La scuola e la socialità, però…» però Quadri se le tiene strette. E il neo-municipale socialista l’ha accettato serenamente.
Decisione a maggioranza
Subito dopo la ripartizione dei dicasteri è toccato alla vicesindacatura, un tema sempre sensibile in riva al Ceresio. E anche questa volta è stato necessario arrivare a una votazione, seppur indolore rispetto alle altre (2013 e 2021). Sul tappeto c’erano due candidature, già annunciate: quelle di Roberto Badaracco e di Marco Chiesa. Come da prassi, la discussione e la scelta finale è spettata agli altri municipali. Risultato: 3-2 a favore del capodicastero Cultura. «Mi fa piacere che si sia scelto di proseguire nel segno della continuità», ha commentato quest’ultimo «Siamo partiti con il piede giusto», si è rallegrato Foletti. E Chiesa? «Non potevo e volevo fare altrimenti. Se da secondo più votato, per giunta con la responsabilità delle finanze, non avessi dato la mia disponibilità sarebbe stato incomprensibile. Mi sono dunque messo in gioco e la maggioranza del Municipio ha deciso. Non c’è stata alcuna amarezza per il risultato, fa parte della dinamica democratica». Tutto si è dunque concluso con una stretta di mano con Badaracco. Per le schermaglie politiche ci sarà tempo.