Bambino con una pistola all’Istituto Elvetico

LUGANO - Un bimbo di quinta elementare dell’Istituto Elvetico di Lugano ha portato in classe una pistola. Un’arma vera, non un giocattolo. La notizia, anticipata dalla RSI, è stata confermata dalla scuola e dalla polizia. I fatti risalgono a lunedì, quando il bambino si è presentato in classe con l’arma (scarica) che però dev’essere passata inosservata poiché la scuola se n’è accorta solo quando un compagno di classe aveva tra le mani un proiettile e ha dovuto spiegare cosa ci faceva con la munizione, ricostruendo quanto accaduto.
Il ragazzino aveva con sé anche delle munizioni, ma di calibro diverso dall’arma. La magistratura dei minorenni ha aperto un’inchiesta.
Il direttore don Claudio Cacioli tiene innanzitutto a precisare che non c’è stato alcun pericolo. «Il ragazzo aveva con sé alcuni colpi e un’arma non compatibile con essi e per di più priva del sistema di caricamento. Arma che tra l’altro non è mai stata mostrata in pubblico: non ci sono stati allarmi, non c’è stato panico. È venuto tutto a galla perché un compagno di classe – ce ne siamo accorti a fine giornata – aveva con sé uno dei colpi. Quando gli è stato chiesto da dove provenisse, lui ha indicato il ragazzino protagonista della vicenda. Il mattino successivo abbiamo potuto appurare la situazione e compiuto tutti i passi necessari, tra cui un esposto penale. Perché lo ha fatto? Per portare qualcosa di proibito da far vedere ai suoi compagni, come ha detto lui stesso. Abbiamo avuto un colloquio con lui, e da parte sua c’è stata una progressiva consapevolezza della gravità di quello che ha fatto. In ogni caso voleva essere una bravata, un atto che non è assolutamente categorizzabile come violenza, anche perché parliamo di un ragazzino di indole serena, tranquilla, che non ha mai dato alcun problema. Provvedimenti? Qualsiasi misura dovrà essere discussa con l’ispettorato delle scuole comunali, comunque, considerata l’età, credo che prevalga un approccio di tipo pedagogico ed educativo, piuttosto che punitivo».
«Sono sconvolta, mi sento male», così la mamma di un compagno di scuola del bambino che ha portato un’arma all’istituto elvetico. Ha appreso la notizia da una lettera inviata dalla direzione della scuola privata oggi pomeriggio. «Poteva finire male e ancora non sappiamo se si è trattato di una bravata oppure voleva emulare qualcosa che magari aveva visto in tv». Secondo la nostra interlocutrice, «il problema è che quest’arma era alla portata di un bambino così piccolo. Spero che il bambino venga espulso – conclude - personalmente farò di tutto affinché questo accada». I rappresentanti di classe sono stati convocati a un’assemblea straordinaria che avrà luogo domani sera.