Le reazioni

Bar e ristoranti, «L’aperitivo avrà tutto un altro sapore»

La vita nei locali pubblici non sarà più come prima - Serge «Seo» Santese: «Per la tracciabilità dei clienti si parte dalla prenotazione: non vedo problemi» - Alex Moscatelli: «Senza letture né servizio al banco, un cambiamento drastico» - RISPONDI AL SONDAGGIO
© CdT/ Chiara Zocchetti
Paride Pelli
06.05.2020 06:00

Ristoratori e gerenti di bar non avranno (tutti) vita facile. Le misure, emanate da GastroSuisse in vista della riapertura degli esercizi pubblici, mettono sotto pressione una categoria già toccata dalla lunga chiusura a causa dell’emergenza sanitaria. Ma c’è chi preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno, come Serge «Seo» Santese, titolare del «Bee Lugano». «I ristoranti e i locali che hanno sempre lavorato bene non avranno problemi ad adeguarsi alle nuove misure: la tracciabilità del cliente può essere per esempio garantita in modo semplice, in un primo tempo attraverso la prenotazione telefonica, e in un secondo tempo chiedendo agli altri ospiti le generalità. Un po’ diversa è la questione delle misure igieniche: lì bisognerà fare ancora più attenzione e il lavoro sarà dispendioso e meticoloso. Si va dal cambio delle tovaglie per ogni coperto fino alla pulizia, volta per volta, di tutto quello che è il servizio da tavolo.

I prezzi, per esempio di un semplice caffè, potrebbero salire

È vero che occorrerà meno personale rispetto a prima, perché il distanziamento sociale porterà ad avere un numero limitato di clienti, ma proprio per quest’ultimo motivo i prezzi, per esempio di un semplice caffè, potrebbero salire. In ogni caso, non bisogna snaturare i nostri locali: da me, per esempio, ad una certa ora si poteva ballare, e se tutti si atterranno alle regole, come spero, si potrà continuare a farlo, ognuno in piedi sulla propria sedia, a distanza di sicurezza dall’altro. Perché no? Alla fine, la responsabilità è delle persone: io ho una clientela giovane, potrei avere eventualmente qualche problema solo con la fascia d’età che va dai 18 ai 30 anni. Sopra i 30, invece, la gente è più consapevole del pericolo, e fa probabilmente più attenzione alla propria salute.

Dovranno sparire aperitivi e buffet: già prima questa formula aveva norme igieniche discutibili

Concludo dicendo che nei locali dovranno sparire, per il momento, anche gli aperitivi a buffet: già prima questa formula aveva norme igieniche discutibili, questa è anche un’occasione per ingegnarsi, offrendo ai clienti alternative di maggiore qualità».

Sulla stessa linea Alex Moscatelli del ristorante «Orologio» e dell’annesso «Lugano Bistrot». «Per il ristorante non cambia nulla, per il bar invece sì: il fatto che non vi siano i giornali toglierà una fetta di clientela a quei piccoli locali che sulla formula lettura-caffè o lettura-aperitivo hanno costruito il loro business.

Alcuni bar rischino davvero di essere messi in ginocchio da queste ulteriori misure

Per non parlare del servizio al banco vietato, che implica un cambiamento di abitudini non indifferente. Credo che alcuni bar rischino davvero di essere messi in ginocchio da queste ulteriori misure: l’aperitivo, poi, è proprio bello farlo in compagnia, quando i locali sono pieni di gente. Così, invece, con pochi clienti e con tutte queste direttive, si finisce forse per perdere il piacere di gustarlo».

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