Bellinzona è maschilista?

BELLINZONA - Bellinzona è maschilista? Sì, secondo quattro consiglieri comunali che tramite un'interpellanza mettono in evidenza come in città ci sono ben poche vie dedicate alle donne, sollecitando la realizzazione di «un piano di riequilibrio della distribuzione delle vie tra i due principali generi». Ma questa è solo una delle richieste dei consiglieri comunali Ronnie David e Marco Noi (I Verdi) insieme a Lisa Boscolo e Alessandro Lucchini (Unità di sinistra, la prima per la Gioventù socialista e il secondo per il Partito comunista). Sottolineano che la Svizzera «fatica terribilmente a riequilibrare le discriminazioni di genere», in particolare con una differenza salariale complessiva che si attesta «tutt'ora attorno al 20% con punte fino al 30% in alcuni settori». E aggiungono che l'ente pubblico non è da meno: «Addirittura gli indicatori segnalano che negli enti pubblici complessivamente nell'ultima rilevazione statistica la disparità salariale è persino aumentata», si fa notare nel testo dell'interpellanza. Sostenendo che siano in primis le autorità attive a livello locale a doversi attivare per invertire la tendenza, gli autori della stessa auspicano quindi che anche la Città si attivi affrontando «un'analisi seria ed indipendente della situazione» e individuando una strategia per farvi fronte. In particolare chiedono se il Municipio ha già svolto un'analisi simile e come intende muoversi per favorire la parità salariale. Infine vogliono sapere quanti funzionari dirigenti del Comune, percentualmente, sono di sesso femminile (oltre all'informazione inerente al tasso di vie dedicate alle donne).
Intanto il segretario comunale Philippe Bernasconi, dopo aver letto il nostro articolo odierno, sottolinea che di collaboratrici dirigenti nell'amministrazione ve ne sono tante, e che non vi è nessuna differenza salariale tra uomo e donna. La risposta arriverà comunque in sede di Consiglio comunale.