Carburanti

Benzina ai minimi da anni: «Ma può essere momentaneo»

Negli ultimi mesi i costi per fare il pieno di benzina nel Mendrisiotto si sono ridotti notevolmente: un anno fa la «verde» si aggirava attorno ai 2 franchi al litro – A pochi passi dal confine si fa sentire la concorrenza italiana
©CdT/Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
24.09.2024 06:00

Chi si è fermato a rabboccare il serbatoio della propria auto (con motore a combustione) nel Mendrisiotto, al momento di passare alla cassa magari non avrà sorriso; ma sicuramente avrà pensato che il portafogli ne avrebbe risentito meno del solito. In effetti, da qualche settimana i prezzi di benzina e diesel sono – al momento – in costante diminuzione. A titolo di paragone, un anno fa scrivevamo su queste colonne che il prezzo della benzina, in media, si aggirava attorno ai 2 franchi, il diesel attorno ai 2 franchi e 20 centesimi. Ieri, invece, i più attenti alle fluttuazioni hanno potuto fare il pieno di benzina a 1,59 franchi al litro.

A Mendrisio, dove abbiamo scattato la fotografia a lato, il prezzo della verde era di 1 franco e 65; quindi 35 centesimi in meno (al litro) rispetto a un anno fa. Un altro aspetto, che fino a qualche anno fa era difficilmente immaginabile, è che il Mendrisiotto avesse i prezzi del carburante mediamente più bassi rispetto al resto del Cantone. Invece, la tendenza si sta confermando, con una certa costanza. Il mercato che ruota attorno alle stazioni di rifornimento, d’altronde, è radicalmente cambiato. Boris Martinoni, CEO di ECSA, persona che potremmo definire «al fronte» in questo settore, ci conferma che «il prezzo della benzina è sceso in tutta Svizzera ma nelle zone di frontiera probabilmente si nota maggiormente». In tal senso, spiega, «un’influenza importante l’ha sicuramente la concorrenza italiana e il Mendrisiotto in particolare è molto toccato dalla vicina Italia». Martinoni conferma inoltre che «il cambio euro-franco ha sicuramente un impatto importante». Giocoforza, dunque, «si presta attenzione a quello che succede al di là della frontiera». Considerando inoltre le accise e l’iva, «che incidono per due terzi, si cerca di essere maggiormente competitivi, ma non sempre è facile».

Il panorama momò delle stazioni di servizio, negli ultimi decenni, è evidentemente cambiato: «I volumi di carburante venduto si sono ridotti e oggi si cerca di essere più interessanti offrendo maggiori servizi, cercando di fidelizzare la clientela». Ma com’è detto, l’operazione non è facile. Oltretutto bisogna fare i conti con la borsa, con il dollaro e con le quotazioni. Già, le quotazioni. Marco Sofi, CEO di City Carburoil, spiega che «nel mese di agosto e per parte di settembre c’è stata una contrazione. Ma negli ultimi giorni si è verificato un piccolo rimbalzo». Insomma, le quotazioni sono in ripresa. «Stiamo alla finestra e vediamo quanto risale» gli fa eco Boris Martinoni. Già nei prossimi giorni, infatti, il prezzo potrebbe subire dei ritocchi verso l’alto. O forse no. Come scritto ad esempio dal Corriere della Sera, il prezzo del carburante starebbe seguendo i timori del rallentamento della crescita economica nei Paesi occidentali. Rallentamento che sarebbe stato previsto anche negli Stati Uniti. Tutto ciò potrebbe tradursi anche in un raffreddamento della domanda di petrolio. Tornando alle nostre latitudini, nell’attesa di ottenere risposte dalle dinamiche mondiali, qualcuno si godrà il fatto che fare il pieno... pesa meno.

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