Il caso

Beppe Grillo indagato a Milano per contratti con la Moby

I finanzieri stanno effettuando perquisizioni negli uffici della Beppe Grillo srl - Si ipotizza un traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione con il blog di Grillo
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Ats
18.01.2022 11:57

l comico e politico italiano Beppe Grillo è indagato a Milano per traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it.

I finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, nell’inchiesta che vede indagato Grillo e il patron di Moby Vincenzo Onorato con l’ipotesi di reato di traffico di influenze illecite, stanno effettuando perquisizioni negli uffici della Beppe Grillo srl.

I finanzieri italiani stanno effettuando perquisizioni anche nella sede legale della Casaleggio associati, nell’inchiesta della Procura di Milano in cui sono indagati per traffico di influenze illecite il fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo e il patron di Moby Vincenzo Onorato. L’inchiesta riguarda anche un contratto per 600 mila euro annui sottoscritto dalla stessa Casaleggio Associati con Moby spa nel triennio 2018-2020

I dettagli
Vincenzo Onorato ha chiesto a Beppe Grillo una serie di interventi a favore di Moby spa che il leader del Movimento 5 stelle» ha veicolato a esponenti politici trasferendo quindi» all’armatore «le relative risposte» lo si legge nel comunicato del Procuratore della Repubblica di Milano facente funzione Riccardo Targetti in merito all’indagine in cui Grillo è indagato in quanto la sua società ha percepito da Moby spa 120 mila euro all’anno nel 2018 e nel 2019.

Come si legge in un comunicato della Procura, a Grillo e a Onorato è stata notificata una «informazione di garanzia». L’indagine, a quanto si è saputo, si sarebbe basata anche su alcuni atti trasmessi a Milano dai pubblici ministeri (pm) di Firenze titolari del fascicolo sulla Fondazione Open di Matteo Renzi.

Dalle attività investigative, spiega la Procura, è venuto a galla che la «società Beppe Grillo srl, di cui» il garante dei Cinque Stelle «è socio unico e legale rappresentante ha percepito da Moby spa 120 mila euro annui negli anni 2018 e 2019 quale corrispettivo di un ‘accordo di partnership’» per la «diffusione su canali virtuali di ‘contenuti redazionali’ per il marchio Moby».

Inoltre, nel triennio 2018-2020 la stessa Moby ha anche «sottoscritto un contratto con la Casaleggio Associati srl che prevedeva il pagamento di 600 mila euro annui quale corrispettivo per la stesura di un piano strategico e per la attuazione di strategie per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stakeholders alla tematica della limitazione dei benefici fiscali alle sole navi che imbarcano personale italiano e comunitario». In questo arco di tempo Onorato «ha richiesto», chiarisce la nota, a Grillo «una serie di interventi in favore di Moby» che l’ex comico, a sua volta, avrebbe ‘girato’ ad altri politici riferendo poi all’armatore le «relative risposte».

Per questo gli inquirenti hanno ritenuto necessario acquisire oggi la documentazione che riguarda i contratti e le relative prestazioni, su cui si sta indagando, e ogni altro documento utile. Le Guardie di finanza italiane stanno perquisendo anche «ulteriori soggetti a vario titolo coinvolti» nella vicenda.