Cucina

Bernard Fournier, la pensione è ancora lontana: a Milano con il luganese Riccardo Quadri

Il maestro del foie gras ha incontrato i suoi allievi in una serata speciale al Quadri Bistrot: «Il successo è anche far crescere i giovani talenti»
Mattia Sacchi
26.01.2024 13:30

Che, dopo la chiusura del suo ristorante stellato di Campione d'Italia, non si sarebbe più sentito parlare di Bernard Fournier non ci credeva nessuno. E infatti lo storico chef della Candida si è subito rimesso in gioco, tornando a far parlare di sé. Prima aprendo a Mendrisio un laboratorio di foie gras, la sua grande specialità che lo ha reso famoso in tutto il mondo, ma soprattutto continuando a mettersi a disposizione con i giovani chef dei quali è stato un vero e proprio mentore.

La Candida in effetti negli anni è stata una fucina di talenti, che dopo le loro esperienze nell'enclave italiana sono andati in alcuni dei ristoranti più prestigiosi d'Europa. Un ruolo da mentore che Fournier ha sempre avuto piacere a interpretare, non è infatti un caso che martedì scorso abbia voluto realizzare una cena a sei mani con due suoi allievi: Lucio Testa, che con il suo Contrasto di Cercemaggiore ha portato i gusti dell'alta cucina francese in Molise, diventando uno dei più seri candidati a essere la prima stella Michelin nella regione, e Riccardo Quadri, giovane chef luganese che sogna in grande con il suo Quadri Bistrot, aperto recentemente in una delle zone più prestigiose di Milano.

Ed è stato proprio nel locale di Quadri che si è svolta la serata speciale, la quale ha registrato un tutto esaurito e soprattutto un ottimo feedback da parte dei presenti. «In oltre 40 anni di carriera ho imparato che le stelle sono importanti – spiega Fournier –, ma ancora più importante è condividere il successo con la propria brigata, permettendo a ogni membro di crescere e riuscire a crearsi la propria carriera. Per questo sono sempre stato contento quando ho visto quelli che prima erano ragazzi alle prime armi diventare ottimi chef e ottenere risultati in giro per il mondo. Sono molto fiero dei percorsi di Riccardo e Lucio ed è stato un onore cucinare assieme a loro di fronte a un pubblico esigente, dove erano presenti molti esperti di gastronomia. Sono impaziente di vederli crescere ancora, nella speranza che possano ottenere i riconoscimenti che meritano».