Bertoli annuncia: «Querelo il "Mattino della domenica" per calunnia»

Il consigliere di Stato socialista Manuele Bertoli intende querelare il Mattino della domenica, nello specifico il direttore della testata Lorenzo Quadri. Lo annuncia lo stesso direttore del DECS sfogandosi su Facebook: «Attorno al cosiddetto "caso Unitas", sul quale non entro nel merito perché è toccato e tocca ad altri farlo, in tempi di campagna elettorale si intende alimentare un «caso politico» che prende di mira la mia persona. Oggi su questo aspetto è tornato ancora una volta il Mattino della domenica, che lo aveva già fatto il 5 febbraio scorso, con affermazioni false e calunniose. Per questo domani il giornalista Mauro Botti e il direttore della testata Lorenzo Quadri saranno querelati per calunnia, subordinatamente diffamazione, rispettivamente per mancata opposizione ad una pubblicazione punibile». Scrive il consigliere di Stato, aggiungendo: «Avrei volentieri fatto a meno di disturbare la giustizia, ma dopo aver spiegato a Botti e Quadri come stavano le cose il 5 e 6 febbraio, dopo averlo spiegato in una conferenza stampa il 10 febbraio e dopo aver risposto direttamente in Gran Consiglio ad una serie di illazioni il 13 febbraio non mi resta altra scelta per difendere la mia onorabilità. Qui la politica e la difesa delle vittime non c’entrano nulla. Siamo di fronte ad uno squallido tentativo di infangare un avversario politico dopo che, come ha pubblicamente riferito il Governo, l’audit non ha rilevato mobbing presso Unitas, rispettivamente ha indicato chiaramente che le prime segnalazioni inerenti alle molestie sono del 2018, ben sei anni dopo che io ho lasciato la direzione dell’associazione. Se l’arena politica ticinese è diventata questa, io sono ben contento di lasciarla tra poco, perché si è trasformata in una povera cosa», conclude Bertoli.
La reazione
Anche Lorenzo Quadri ha affidato a Facebook la sua replica, definendo la denuncia del consigliere di Stato «senza fondamento» e aggiungendo che il Mattino della domenica «non si lascia intimidire».