Biasca non teme di restare sola

BIASCA- Cittadina polo per quanto riguarda i servizi, Biasca non lo è o perlomeno non lo è ancora, per quanto concerne le aggregazioni. Falliti per una ragione o per l'altra i tentativi di una fusione allargata o ridotta (con Pollegio e Iragna) non è stata coinvolta in quella della media Riviera, che si può definire così dato che il progetto non solo non contempla Biasca a nord ma nemmeno Claro a sud. Quest'ultimo Comune ha deciso di salire sul treno della grande Bellinzona con la quale confina. Si voterà il 18 ottobre: sicuramente per Bellinzona e probabilmente anche per la Riviera. In questo scenario rimangono disaggregati al centro delle Tre Valli solo Biasca e, per il momento, la bassa Leventina. Paradossalmente il polo delle Tre Valli resta l'unico Comune, o quasi, che non ha un futuro aggregativo previsto in tempi non geologici. Resta il fatto che, e la fonte è la Commissione di studi per la fusione tra Cresciano, Iragna, Lodrino e Osogna, rimarranno a Biasca molti servizi essenziali anche per il nuovo Comune. La commissione cita la Giudicatura di pace, lo sportello LAPS (Legge sull'armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali), lo Stato Civile, l'Assistenza sociale, l'Autorità regionale di protezione (ex Tutoria), i pompieri, il servizio preospedaliero di Tre Valli Soccorso, la polizia comunale (posto misto con la Cantonale) e almeno per il momento anche la Protezione civile.