Bimbi, anziani e tante idee nel nuovo cuore di Castello
A Castel San Pietro è iniziato il conto alla rovescia. Ed è uno di quei conti alla rovescia di cui, alla fine, beneficerà l’intera comunità. A farlo scattare è una domanda di costruzione pubblicata all’albo comunale (lo resterà fino al 25 ottobre) per il rinnovo di un vecchio stabile industriale a due passi dal centro: l’ex Diantus Watch.
Del progetto, come anticipato, beneficerà la popolazione. Dietro questa procedura edilizia vi è infatti un’iniziativa del Municipio che porterà da una parte alla ristrutturazione dello stabile e dall’altra alla sua riapertura con vocazione pubblica. Non per niente l’obiettivo scritto nero su bianco nella domanda di costruzione è la rivitalizzazzione dell’ex Diantus, da ottenere per mezzo della ristrutturazione dell’edificio (delle facciate, in ottica conservativa, e delle parti interne), il cambio della sua destinazione d’uso e la valorizzazione degli spazi esterni.
Intergenerazionalità
Il desiderio e l’obiettivo del Municipio sono di mettere a disposizione un edificio che funga da luogo di ritrovo e da cuore della comunità. Un punto di riferimento e aggregativo che ambisca ad essere una sorta di Filanda bis, quindi di ispirarsi al modello vincente realizzato a Mendrisio. Il nome scelto per il progetto è C.LAB. (sigla di Castello Laboratorio), denominazione che dice già molto dell’iniziativa stessa. Per non lasciare nulla al caso a scegliere i futuri contenuti della struttura è stato un gruppo di lavoro creato per l’occasione. Ma è anche stato promosso un sondaggio tra la popolazione. «Il processo di scelta è durato un anno e mezzo ed è nato dall’integrazione delle idee uscite dal gruppo di lavoro e dai contatti del Comune. È quindi frutto della fusione di diverse sollecitazioni, che pian piano hanno preso forma nei contenuti che proponiamo ora», chiarisce la sindaca Alessia Ponti.
Leggendo i futuri contenuti del C.LAB. elencati e descritti nell’incarto un primo dettaglio che balza all’occhio è che si tratterà di servizi indirizzati a fasce diverse della popolazione e che, di conseguenza, nel C.LAB. si incontreranno non solo generazioni differenti, ma anche persone provenienti da località diverse. Il primo piano dell’edificio accoglierà infatti un centro del movimento, pensato soprattutto per anziani, per la prevenzione degli infortuni, con palestra e spazi per la riabilitazione, e un asilo nido inclusivo che accoglierà anche bambini portatori di disabilità. Il secondo piano invece ospiterà «uno spazio salute, attrezzato per un supporto di carattere infermieristico pubblico», e un ampio spazio (200 metri quadri) «gestito dalla costituenda fondazione C.LAB., dedicato all’inserimento nel mondo del lavoro di neodiplomati nell’ambito dell’architettura, della pianificazione del territorio, del paesaggio, eccetera». Le citazioni sono tratte dalla relazione tecnica allegata all’incarto. Un incarto in cui si stima in circa 4,3 milioni di franchi l’investimento totale per realizzare le opere. Sia quelle interne, sia quelle esterne, che implicano «la demolizione delle superfici asfaltate esistenti, da sostituirsi con superfici a prato, a grigliato erboso e a pavimentazione da esterni nella zona di ingresso».
Obiettivi e passi
Nell’incarto si riassumono anche gli obiettivi del progetto: «Combinare lo sviluppo territoriale ed economico, favorire la vita sociale e aggregativa, favorire l’attrattiva del Comune offrendo servizi innovativi e di interesse regionale, essere punto di riferimento per liberi professionisti ed aziende che cercano spazi di qualità in un contesto unico e curato».
Sebbene stimare la data di inaugurazione non sia semplice, il desiderio è di poter aprire le porte del C.LAB «a fine 2024, dopo un anno di cantiere che prevediamo tra metà 2023 e metà 2024», aggiunge Ponti. Per quanto riguarda i prossimi passi, a inizio novembre il Municipio licenzierà il messaggio con la richiesta di credito, a dicembre il testo sarà sottoposto al Legislativo.