Bimbo dimenticato sul bus, le domande dopo lo spavento
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Solitamente sui sedili di un qualsiasi mezzo di trasporto si dimenticano portafogli, sciarpe, ombrelli. A volte anche cellulari. Una disattenzione che comporta un costo, certo, ma facilmente rimediabile. Niente di grave, in fin dei conti. Martedì mattina, però, su uno dei pochi sedili del piccolo autobus che ogni giorno, alla stessa ora, porta i bambini in una delle tre scuole dell’infanzia del comune di Capriasca, è stato dimenticato un piccolo di tre anni. Tre sono anche le ore in cui è rimasto chiuso nel bus della ditta privata in un magazzino vicino a Taverne prima che venisse ritrovato dal dispositivo di ricerca. L’allarme è scattato quando la madre si è recata all’asilo, poco prima di mezzogiorno, per prendere il figlio e portarlo a casa. Ma a scuola non è mai arrivato. La vicenda, anticipata da tio.ch, è delicata e sono in corso i dovuti accertamenti per stabilire quale parte del sistema di sicurezza non ha funzionato. Stando a nostre verifiche, per il momento non risultano denunce alla Magistratura da parte dei genitori. L’unica cosa certa, però, oltre alla negligenza commessa, è l’ombra di un’inchiesta amministrativa che il Municipio di Capriasca potrebbe aprire quando tornerà a riunirsi.
Chiamata anche la cinofila
La descrizione fatta dal vicecomandante della polizia Torre di Redde, Orio Galli, per inquadrare la vicenda è stata «concatenamento di strane cause». L’autorità comunale, insieme alla polizia cantonale, hanno iniziato le ricerche del piccolo non appena è stato lanciato l’allarme, giunto «alla centrale quando la mamma del bambino era all’asilo per portarlo a casa». «Siamo stati chiamati insieme alla Cantonale e abbiamo messo in moto il dispositivo di ricerca – ci spiega il vicecomandante –. Appare logico che si è verificata una palese negligenza da parte di chi doveva vigilare. Abbiamo contattato anche la cinofila, ma non è intervenuta perché dopo aver escluso tutti i possibili scenari abbiamo trovato il bambino nell’autobus vicino a Taverne, dove era parcheggiato in magazzino». Accertamenti, come detto, sono tuttora in corso. In ogni caso, in questo scenario una figura chiave, insieme al docente e all’autista che non si è accorto del piccolo sull’autobus, risulta essere l’accompagnatore presente sul bus casa-scuola. «Sono disposizioni di sicurezza nell’ambito del trasporto degli allievi – prosegue Galli –. Capriasca è uno dei pochi istituti scolastici che ha una ventina di accompagnatori suddivisi sui bus, a piedi e attraversamento della strada. Quelli sui mezzi scolastici accompagnano, appunto, i bambini a scuola e scendono insieme a loro arrivati a destinazione». Tradotto: se alla partenza salgono cinque bambini all’arrivo scende lo stesso numero. Inoltre, bisognerà anche accertare per quale motivo la scuola non ha tempestivamente chiamato la famiglia per informare che il figlio, dopo i quindici minuti di ritardo concessi dall’inizio della lezione, era assente. Insomma, le zone grigie in questa storia sono diverse.
Qualche precisazione
La figura dell’accompagnatore ha varie mansioni. Una, ad esempio, è quella di allacciare e slacciare la cintura di sicurezza ai piccoli alla partenza e all’arrivo, oltre a occuparsi di proteggerli da eventuali pericoli. E, come rileva il sindaco di Capriasca Andrea Pellegrinelli, «è anche pagata per farlo. In ogni caso, ci stiamo muovendo per accertare l’esatta dinamica dei fatti, ma queste cose non devono assolutamente succedere». Torniamo per un momento all’inchiesta amministrativa che il Municipio potrebbe aprire nella prossima seduta, che si terrà lunedì. Il condizionale, però, è d’obbligo, perché potrebbe anche non accadere per un motivo ben preciso. Pellegrinelli ci spiega che «se il responsabile della grave negligenza dovesse portare le dimissioni, non sarebbe necessario». Ecco, ma come funziona la prassi in questi casi? «L’iter vuole che quando si verificano situazioni di questa gravità, prima di prendere un provvedimento o una decisione verso un dipendente il Municipio apre un’inchiesta amministrativa. In questo caso, visto che il fatto si è verificato, è implicita l’apertura. A meno che non ci sia una procedura penale in corso: in quel caso l’inchiesta d’ufficio viene sospesa oppure lasciata cadere per via delle dimissioni del dipendente».