ASTAG

«Bisogna riservare l'asse viario nord-sud al nostro traffico merci»

Gli autotrasportatori, dopo la chiusura del tunnel stradale del San Gottardo, hanno già presentato una serie di misure al capo del DATEC Albert Rösti
© CdT/Chiara Zocchetti
Francesco Pellegrinelli
11.09.2023 19:30

«La catastrofe è stata evitata, ma urgono ugualmente misure correttive». A prendere posizione dopo la chiusura del tunnel stradale del San Gottardo, a stretto giro di posta, oggi è stata l’Associazione svizzera dei trasportatori di merci ASTAG. «Abbiamo già presentato una serie di misure al Consigliere federale Albert Rösti», spiega al CdT il vicepresidente André Kirchhofer per il quale, «con la chiusura del tunnel stradale del Gottardo, la via di transito più importante è completamente bloccata, fortunatamente solo fino alla fine della settimana».

«Superare le limitazioni»

Anche su rotaia, ricorda Kirchhofer, le capacità rimangono limitate per diverse settimane a seguito dell’incidente nel tunnel di base del San Gottardo. Sulla principale arteria attraverso la Svizzera sarà quindi possibile gestire solo una parte delle quantità di merci abituali. Di qui, come detto, le misure correttive che ASTAG chiede alla politica di attivare: «In primo luogo occorre deviare il transito internazionale di merci attraverso l’Austria o la Francia, riservando l’asse nord-sud al transito svizzero», spiega Kirchhofer. Parallelamente, occorre «valutare una riduzione del divieto di transito notturno nel traffico nord-sud». Secondo ASTAG sarebbe inoltre necessario autorizzare i camion con rimorchio a percorrere la strada del Passo del San Gottardo.

In generale, rileva l’associazione, l'obiettivo principale è superare al meglio le limitazioni dell'infrastruttura su strada e ferrovia, garantendo così il pieno funzionamento dei flussi commerciali da e verso l'Italia. «La sicurezza dell'approvvigionamento ha la massima priorità», ha aggiunto Kirchhofer. «In situazioni eccezionali, possono essere necessarie misure non convenzionali».

Per Thierry Burkart, presidente centrale dell'ASTAG, «occorre fare tutto il possibile con misure di alleviamento per garantire che il trasporto merci su strada e ferrovia abbia capacità sufficienti, senza preoccupazioni di natura ideologica».

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