Bloccati sulle Isole di Brissago, un’avventura da cinema

Immaginatevi di andare a una festa e di ritrovarvi l’indomani bloccati su un’isola tropicale, in Svizzera. Chi vi ci ha portati è sparito insieme alla sua barca e alle vostre borse e l’unica struttura presente è chiusa per la stagione invernale. È quanto successo a due ragazze e due ragazzi di 19 anni al termine di un anno sabbatico trascorso in giro per il mondo zaino in spalla. Loro sono i protagonisti del nuovo film che il regista e noto fotografo italiano Alessio Pizzicannella, affiancato dal collega ticinese Stefano Knuchel nella veste di produttore, si appresta a girare sulle Isole di Brissago. Recentemente acquisiti dal Cantone, i due gioielli del Verbano «hanno un grande potenziale narrativo e cinematografico», sottolinea Knuchel spiegando al CdT la scelta della location, che «per le sue peculiarità si presta perfettamente come cornice per un film intero e al contempo è anch’essa protagonista».
Ciak si gira!
Le riprese del lungometraggio – intitolato «Stuck on a swiss island» («Bloccati su un’isola svizzera») e che si presenta come una «dark comedy» piena di colpi di scena – sono previste «dal 21 ottobre al 17 novembre», annuncia Knuchel. Tra la fine della stagione di apertura del rinomato Parco botanico e l’inizio degli interventi di risanamento programmati da Bellinzona nell’ottica di un rilancio del sito turistico. «Vi è stata grande disponibilità da parte del Cantone nell’organizzare i lavori in modo tale da permetterci questa finestra di ripresa», rileva il produttore, facendo sapere che nella realizzazione del film sono coinvolte 25 persone (compresi gli attori), in buona parte ticinesi.
Una sfida e una scommessa
Il progetto – basato su una sceneggiatura scritta da Pizzicannella e sviluppata insieme a Knuchel – è nato come una sfida: «Solitamente la realizzazione di un lungometraggio di fiction è un processo molto lungo, ma noi vogliamo tentare l’impresa impiegandoci meno, sia in termini finanziari, sia a livello di tempistica», spiega il produttore ticinese, che durante la sua carriera si è distinto per la capacità di realizzare film e documentari «con pochi mezzi e molto rapidamente». Per le riprese è prevista «una spesa di 260.000 franchi», mentre «il valore del film – da non confondere con il costo – è stimato in mezzo milione».
Accolta la sfida, Pizzicannella (attualmente impegnato nella produzione di un film con Sergio Castellitto) e Knuchel hanno inoltre deciso di scommettere sui giovani talenti. «Il cast è stato selezionato tra gli attori emergenti più promettenti della scena inglese», spiega il produttore, che è anche responsabile dell’Academy e del BaseCamp del Locarno Film Festival. «A interpretare uno dei protagonisti – anticipa – sarà Annabelle Belmondo, nipote del celebre attore francese Jean-Paul Belmondo». La fotomodella 31.enne sta intraprendendo i primi passi nel mondo cinematografico: di recente è apparsa sul red carpet del Festival di Venezia e voci di corridoio la indicano come futura partner di Nicolas Cage sul set di un nuovo film.
Un progetto partecipativo
Realizzato dalla Venus and Beyond e co-prodotto dalla RSI, «Stuck on a swiss island» gode del sostegno della Ticino Film Commission, oltre che del Cantone tramite la Commissione Cinema, dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli, nonché di diversi altri enti locali, che, «chi in un modo, chi nell’altro, ci hanno offerto il proprio supporto», evidenzia Knuchel.
Vocazione internazionale
A metà tra film d’autore e film d’intrattenimento, «Stuck on a swiss island» è una produzione svizzera dal respiro internazionale. «I casting si sono svolti a Londra – racconta il nostro interlocutore – e gli attori selezionati provengono da diversi paesi, così come i personaggi che interpretano». E se l’ambientazione è molto svizzera, la lingua è anch’essa internazionale: «Abbiamo scelto di girare in inglese (prevedendo, comunque, una versione in italiano) così da raggiungere un pubblico il più ampio possibile». È ancora presto per sapere quando e dove avrà luogo la prima visione. Quel che si sa è che la colonna sonora è affidata ad Abul Mogard, nome noto della scena indipendente internazionale, «con il quale stiamo sviluppando qualcosa di particolare», fa sapere Knuchel, spiegando che si tratta della prima colonna sonora realizzata dall’artista di origine serba. «Una scelta che evidenzia la volontà di fare un film ‘cult’ il cui valore possa durare nel tempo».
La trama: viaggio zaino in spalla con finale a sorpresa
Quattro giovani si ritrovano casualmente una sera a festeggiare la fine dei loro anni sabbatici in giro per il mondo sulle Isole di Brissago. L’indomani però scoprono di essere bloccati lì. Con la spensieratezza di chi non ha fretta di tornare alla quotidianità e con il senso d’avventura che li caratterizza, i quattro, un colpo di scena dopo l’altro, portano a compimento la forte esperienza di vita che cercavano viaggiando.