Il caso

Boas Erez e il Papio: «Mi hanno contattato e ho risposto: perché no?»

L'ex rettore dell'USI attende con tranquillità la decisione che è chiamato a prendere l’amministratore apostolico Alain de Raemy sulla proposta del Consiglio di fondazione di nominarlo rettore del Collegio Papio di Ascona in sostituzione di don Patrizio Foletti
Il professore di matematica all'Università della Svizzera italiana sarebbe la prima guida laica del prestigioso istituto scolastico privato. © CdT/Gabriele Putzu
Spartaco De Bernardi
16.11.2024 06:00

«Guardi, sul perché abbia deciso di accettare questa nuova sfida mi esprimerò solo a giochi fatti. Quello che posso dire è che quando sono stato contattato ho risposto: “Ma perché no?”». Vuoi per scaramanzia, vuoi per correttezza Boas Erez preferisce non spendere troppe parole al riguardo dell’eventualità che venga designato quale nuovo rettore del Collegio Papio. La proposta è stata formulata dal Consiglio di fondazione del prestigioso istituto scolastico privato di Ascona, presieduto da Filippo Lombardi, all’indirizzo della Curia vescovile. Il già rettore dell’Università della Svizzera italiana ribadisce di aver accettato, dopo alcune riflessioni, una sollecitazione che gli è sembrata e gli sembra tuttora interessante. «Adesso attendo con serenità che Alain de Raemy prenda la sua decisione». Spetta infatti all’amministratore apostolico dare il proprio benestare a quello che il presidente Lombardi, ha definito «un altro importante passo storico per il Papio», dopo che l’ultimo, in ordine di tempo, era stato quello del 2008, con la costituzione di un Consiglio di fondazione composto quasi esclusivamente da laici». Una decisione da parte dell’alto prelato alla guida della Diocesi di Lugano è attesa per il prossimo mese di dicembre. E questo per concedere il tempo necessario per preparare il prossimo anno scolastico del Collegio che si appresta a salutare l’attuale rettore, don Patrizio Foletti, il quale ha espresso la volontà di lasciare la carica dopo quasi 22 anni di servizio.

Un «sì» o un «no» entro dicembre

Prima di decidere se accettare o meno la proposta del Consiglio di fondazione di nominare il 62.enne laico alla guida dell’istituto scolastico privato di Ascona, Alain de Raemy vuol sondare la posizione del corpo docenti del Collegio Papio. Per questo motivo da qualche giorno sono iniziati gli incontri con gli insegnanti di Scuola media e del Liceo. Incontri ai quali vi è stata un’adesione in massa da parte dei docenti che, a titolo volontario, hanno deciso di dire la loro opinione sul possibile nuovo rettore. Non lo hanno fatto confrontandosi direttamente con l’amministratore apostolico in quanto i colloqui sono condotti da un delegato della Diocesi di Lugano e da un rappresentante del Consiglio di fondazione del Collegio Papio. Due giornate di colloqui si sono già svolte, mentre le altre sono in programma la settimana prossima, di modo che entro fine mese sarà chiara la posizione che i docenti hanno sulla proposta di designare Boas Erez alla guida del’istituto scolastico privato.

Direzione da ricalibrare

Se effettivamente il 62.enne laico – di recente convertitosi al cristianesimo e candidato sulla lista dei PS e Verdi alle ultime elezioni per il Consiglio di Stato – dovesse essere scelto per guidare il Papio assumerebbe l’incarico a tempo parziale, mantenendo la sua posizione di professore ordinario di matematica all’Università della Svizzera italiana. Per il prestigioso istituto scolastico privato si tratterà in quel caso di ricalibrare l’assetto della direzione verso una forma collegiale che dovrebbe vedere la luce in tempo per l’avvio del prossimo anno scolastico.

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