Bilancio

Boom al Museo dei fossili a Meride, record di visite «stracciato»

Ben 10.500 ospiti nel 2020 alla struttura sul Monte San Giorgio e addirittura già 12.600 a fine luglio – Il successo è dovuto principalmente alla forte affluenza di turisti confederati – Cattaneo: «Un risultato eccezionale che ci ha indotti a potenziare il personale e le apparecchiature»
E tutto lascia presagire che il successo possa continuare nei prossimi mesi. ©cdt/chiara zocchetti
Luca Bernasconi
18.08.2021 17:54

Se da una parte la pandemia ha generato problemi a numerosi settori professionali e sociali, dall’altra ci sono ambiti in cui il visus ha comportato conseguenze positive. Prendiamo ad esempio il Museo dei fossili del Monte San Giorgio a Meride. Chi l’avrebbe mai detto che in quest’ultimo anno e mezzo avrebbe fatto registrare record assoluti di presenze? Eppure è così stando ai dati comunicati dalla Fondazione del Monte San Giorgio nella recente riunione del Consiglio. Già nel 2020 i visitatori giunti a Meride hanno stabilito un primato arrivando a quota 10.500 (miglior risultato dall’apertura del Museo nel 2012). Ma questo traguardo è ormai «vecchio»: già a fine luglio gli ospiti sono stati 12.600. Per cui il record precedente, già superato, sarà sicuramente «stracciato».

Anche romandi

«Si tratta di numeri veramente importanti, insperati. Tanto da aver messo un po’ in crisi la nostra organizzazione interna. Ma ovviamente meglio così» ci dice un contento avvocato Pascal Cattaneo, presidente della Fondazione.

Il successo del Museo dei fossili – ricordando che il Monte San Giorgio fa parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco – è indubbiamente da ricondurre alla forte affluenza di turisti confederati, non solo svizzero-tedeschi ma anche romandi. «Ormai lo sappiamo, con la difficoltà di viaggiare nei mesi scorsi, molti turisti d’oltralpe si sono diretti verso il Ticino e dai dati che abbiamo hanno molto gradito la nostra offerta museale» aggiunge Cattaneo.

Ma il presidente scava all’interno dei numeri: «Già il 2020 è stato sorprendente perché siamo stati chiusi per la pandemia da gennaio a maggio, ma lo è ancor di più il 2021 perché in gennaio e febbraio siamo pure stati costretti alla chiusura però da aprile è stato un vero boom».

Il lavoro non manca

Come accennato, questa anomala situazione, ancorché piacevole, ha creato non pochi problemi «tecnici». Prima di tutto – ci spiega Cattaneo – il personale ha dovuto fare i salti mortali per accogliere tutti. In taluni momenti è stato anche raddoppiato o triplicato per far fronte alla forte affluenza. E un grande impegno è stato profuso nella gestione delle visite allo scopo di garantire ai frequentatori la miglior sicurezza sanitaria. «Abbiamo dovuto ricorrere anche a personale su chiamata, soprattutto nelle giornate di pioggia o di brutto tempo quando le attività all’aria aperta non erano possibili. Abbiamo perfino dovuto acquistare altre audioguide per far fronte alla domanda. Senza dimenticare i problemi di parcheggio in paese. Grande successo hanno comunque avuto gli occhiali in 3D attraverso i quali ti sembra proprio di nuotare in un mare preistorico. Adesso vedremo come andrà in settembre e ottobre, solitamente mesi “buoni” per i turisti da noi. In taluni momenti potremmo aprire sette giorni su sette (oggi il Museo è chiuso il lunedì) o programmare più visite guidate» aggiunge il nostro interlocutore.

I progetti

Nel frattempo proseguono i lavori per la realizzazione dei progetti della Fondazione, segnatamente la creazione di un’aula didattica in zona Carpanee e la valorizzazione della zona degli scavi dell’Università di Zurigo in località Acqua del Ghiffo. «In sostanza stiamo ristrutturando una casetta da trasformare in infopoint con la messa in mostra di reperti dall’esterno e con un punto di ristoro utilizzabile anche come aula didattica per le scuole. Inoltre si pensa di realizzare un percorso con tavole informative che porti all’Acqua del Ghiffo. Ma di tutto questo si parlerà l’anno prossimo» conclude Cattaneo.

Ringraziati i collaboratori.

Nell’ultima riunione del Consiglio di Fondazione, profondi ringraziamenti sono andati a tutti i collaboratori del Museo che nell’ultimo anno sono stati molto sollecitati a causa della forte affluenza di visitatori. Pure ringraziati i membri uscenti del Consiglio Marina Ortelli per l’OTR Mendrisiotto e Basso Ceresio dal 2013 e Tita Bernasconi per il Brusino Arsizio dal 2008. Ora il Consiglio è formato da Pascal Cattaneo presidente (Mendrisio), Fausto Medici vicepresidente (Riva San Vitale),

Flavio Poli (Brusino Arsizio), Fabrizio Plebani (Stabio), Raffaella Felappi Tommasini (OTR), Pietro Rusconi (per cooptazione) e Angelo Fumagalli (per cooptazione).