Il punto

Cacao troppo caro: sarà una Pasqua amara per i consumatori ticinesi?

Con il prezzo del cacao alle stelle, coniglietti e uova di cioccolato costano di più – Ecco come rispondono Coop, Migros, Lidl e Aldi
Red. Online
12.04.2025 12:00

No, Donald Trump non c’entra. Non direttamente, quantomeno. Anche se, come abbiamo visto, una panetteria e pasticceria di Zurigo ha deciso di dedicare un coniglio di cioccolato al presidente degli Stati Uniti. Parliamo, lo avrete capito, di cacao. Un ingrediente chiave, appunto, per conigli, ovetti e paperi di cioccolato, la triade tipica della Pasqua svizzera. Un ingrediente il cui prezzo, a fine 2024, ha letteralmente preso l’ascensore: dai 2-3 mila dollari la tonnellata a quasi 11 mila dollari (10.888 per la precisione). Nel frattempo, la quotazione è ridiscesa, seppur in parte: 8.511 dollari.

L’impennata, evidentemente, ha avuto ripercussioni sul prodotto finale e, di riflesso, sul prezzo. Chocosuisse, la Federazione dei fabbricanti svizzeri di cioccolato nonché il punto di riferimento per tutte le questioni riguardanti il tema del cioccolato elvetico, ha lanciato l’allarme in un recente comunicato: «La quotazione record del cacao ha costretto i fabbricanti a procedere ai primi aumenti di prezzo». Ahia.

Significa che vivremo una Pasqua amara, nonostante il gusto dolce del cioccolato? Tendenzialmente sì. Conigli, paperi e uova hanno subito, tutti, un rincaro. Coop, Aldi, Lidl e Manor, contattati dal portale Watson, hanno confermato l’aumento, senza tuttavia fornire cifre precise. Così, ad esempio, Lidl: «I prezzi del cacao sono aumentati costantemente per mesi e sono quintuplicati più volte negli ultimi due anni, quindi alcuni aumenti di prezzo nella nostra gamma di cioccolato erano inevitabili». Aldi, dal canto suo, ha spiegato che «non si possono escludere ulteriori aumenti in futuro». Di nuovo: ahia.

Migros, d’altro canto, uscendo parzialmente dal coro ha sottolineato che i prezzi sugli scaffali non cambiano, necessariamente, in contemporanea alle oscillazioni del cacao sul mercato. E per una buona ragione: «Acquistiamo le nostre scorte in anticipo, tant’è che i cioccolatini pasquali attualmente sugli scaffali sono stati prodotti lo scorso autunno con cacao acquistato in precedenza. È quindi il prezzo delle materie prime in vigore in quel momento a definire il prezzo attuale».

L’impennata subita dal cacao ha più spiegazioni. La prima è motivata dai cambiamenti climatici: siccità o forti piogge, negli ultimi due anni, hanno reso i raccolti decisamente più scarsi. Poi, c’è la questione socio-economica se così vogliamo definirla: il cacao, per molto, troppo tempo, era «troppo economico» e «non rifletteva il volume di lavoro dei produttori», per dirla con Migros. L'interesse per la coltivazione e la cura delle piante da parte dei produttori è quindi diminuito, portando di riflesso a rese inferiori.

Beat Vonlanthen, presidente di Chocosuisse, nonostante il momento spera e confida che i consumatori «continuino ad apprezzare il cioccolato svizzero» e che «rimangano fedeli ad esso anche in un mercato in evoluzione». Per il momento, nonostante il calo dell'offerta, la domanda globale continua ad aumentare. Manor, Coop e Lidl hanno affermato, in coro, di non aver ricevuto alcuna lamentela da parte dei clienti per l'aumento dei prezzi. «Al momento non stiamo assistendo a cambiamenti significativi nella domanda» ha detto in particolare Coop. Per quanto riguarda Migros, il rivenditore è convinto che la sua vasta gamma di cioccolato «rimarrà attraente per tutto il periodo pasquale».