Campione salda i debiti con Lugano: resta il nodo investimenti

Il versamento, sul conto della Città, è arrivato proprio in questi giorni. Parliamo di circa 517 mila franchi, tutt’altro che bruscolini per le casse pubbliche. A inviarli, il Comune di Campione d’Italia. Un pagamento che l’amministrazione dell’enclave ha determinato di versare a Lugano per saldare parte del debito per gestione e manutenzione delle opere di convogliamento delle acque reflue al depuratore di Bioggio. Più in dettaglio, lo scoperto riguarda le fatture fino al 31 dicembre 2024 di competenza dell’Amministrazione comunale dell’enclave che ha inoltre trasmesso gli atti all’Organo straordinario di liquidazione dei debiti contratti a seguito del dissesto finanziario per procedere al saldo di ulteriori circa 104 mila franchi. Questi sono relativi alla gestione fino al 31 dicembre 2020. La situazione debitoria, complessivamente circa 621 mila franchi, è stata riconosciuta dall’Ufficio tecnico comunale campionese sulla scorta delle convenzioni sottoscritte nel 2004 tra Campione d’Italia e Lugano per lo smaltimento e la depurazione delle acque residuali. Doverosa precisazione: per lo smaltimento delle acque, Campione, essendo un comune estero, fa capo alla città di Lugano e non può partecipare direttamente al Consorzio Depurazione Acque Lugano e Dintorni (CDALED). Con essa ha dunque siglato una convenzione risalente a vent’anni fa, in base alla quale Lugano anticipa la quota parte dell’enclave.
Detto, fatto
A livello contabile, per Lugano è una notizia più che benvenuta: la città può così chiudere una posizione che aveva un suo peso sui bilanci. Insomma, una svolta nelle relazioni tra i due Comuni che il municipale e capodicastero Finanze Marco Chiesa saluta positivamente: «Mi fa piacere che la collaborazione si sia ripristinata e che abbiamo potuto riprendere il filo del discorso», dice al Corriere del Ticino. La questione dei crediti che Lugano vanta nei confronti di Campione è sul tavolo da anni – breve inciso: quello relativo allo smaltimento delle acque è l’unico scoperto “luganese” –: basti pensare che il tema era stato incluso anche nella road-map del 2015 tra Svizzera e Italia. Facile dunque intuire come il “crac” finanziario del 2018 abbia complicato le cose per la Città. Negli anni, Campione ha versato qualche acconto ma, ci spiega il direttore della Divisione finanze della Città, Giacomo Orlandi, da due anni non ci sono stati versamenti e a fine 2024 e lo scoperto per la gestione corrente e per gli investimenti ammontava a 1,267 milioni di franchi. Motivo per il quale a inizio febbraio si è tenuto un incontro tra Chiesa e l’amministrazione comunale campionese durante il quale l’enclave ha promesso il pagamento degli arretrati di gestione corrente. Detto, fatto. «Apprezzo molto che quanto discusso a tavolino sia stato rispettato nei tempi serrati e nei modi concordati», sottolinea il capodicastero Finanze.
Un incontro a fine mese
Resta però un’altra questione aperta: i Comuni consorziati nel CDALED partecipano agli investimenti, ossia finanziano gli interventi sull’infrastruttura. Può quindi capitare che i comuni del Consorzio debbano contribuire ai lavori sul territorio di Lugano e viceversa. Lugano vorrebbe che anche Campione partecipi in questi termini, mentre l’enclave non vorrebbe contribuire a costi che non riguardano la “sua” canalizzazione. Entro fine marzo, conferma Chiesa, le parti si incontreranno di nuovo per discutere le modalità di riparto degli investimenti e dei costi della stazione di pompaggio di Caprino, che serve per oltre il 90% proprio il territorio campionese. Sul tavolo ci sono circa 500 mila franchi. L’obiettivo è dunque di arrivare a mettere il punto finale tramite una modalità condivisa sulla scorta del rilancio del dialogo aperto tra i due Comuni.