Cani al servizio delle dogane per scovare droghe e merci proibite

Il cane fiuta con veemenza la carrozzeria di un’automobile. Segue fedelmente le istruzioni del proprio conduttore indicate con un cenno di mano. Quando trova l’odore cercato, si ferma improvvisamente e aspetta di ricevere un biscotto o una pallina da gioco. Il cane ha scovato la bustina di cocaina nascosta nello sportello del serbatoio per il carburante.
Questa è stata un’esercitazione simulata che ci è stata dimostrata ieri mattina nell’ambito di una visita guidata a porte chiuse presso la sede dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) a Mendrisio. In particolare abbiamo incontrato alcuni agenti dell’unità cinofila della sezione «Dogana sud».

Un aiuto a quattro zampe
«L’unità cinofila è uno strumento supplementare che ci porta a raggiungere i risultati richiesti dal nostro mandato», ci ha spiegato Nadia Passalacqua, portavoce per la Svizzera italiana dell’UDSC, per rispondere alla nostra domanda riguardo all’utilità dei cani «antidroga». «Assieme a tutto il corpo dell’UDSC, l’unità cinofila si aggiunge alle altre specializzazioni degli agenti per cooperare a garantire la sicurezza e la protezione». I cani collaborano nella ricerca di stupefacenti, merci proibite o persone. «Per reprimere il contrabbando organizzato», ha aggiunto l’istruttore di cani e conduttori, Fausto Fedele, prima di accompagnarci attraverso la dimostrazione di una serie di «esercizi di formazione da poi essere attuati nel campo operativo», per usare le parole dell’istruttore.

Cani di servizio si diventa
La sezione della «Dogana sud» possiede nove cani con rispettivi conduttori. A livello svizzero, l’UDSC ne ha 110. «I cani vanno addestrati fin da cuccioli e vivono giorno e notte con il proprio conduttore», ci ha spiegato l’istruttore mentre ci mostrava gli esercizi di Maui, un cucciolo di 5 mesi che rappresenta l’ultima aggiunta della squadra cinofila della «Dogana sud». Gli esercizi consistevano nel muoversi su superfici rialzate per simulare, per esempio, un’ispezione in un vano sotto il soffitto di un camion. Una volta conclusa la perlustrazione, per tornare a terra il cane è saltato senza paura sulla spalla del suo conduttore. «Un gesto che un cane non addestrato fin da piccolo non sarebbe in grado di fare», ha aggiunto Fedele. Quando Maui compierà 18 mesi, potrà andare a lavorare. L’esercitazione di un cane già operativo ha dimostrato come, nel momento in cui gli vengono fatte indossare delle scarpette sulle zampe anteriori e gli viene messo un collare al collo, inizia a fiutare con veemenza come descritto all’inizio dell’articolo. Questo perché è stato addestrato a iniziare la ricerca olfattiva quando indossa i capi d’abbigliamento appena descritti.

Nuove tecniche
I conduttori si possono riconoscere, oltre che dal loro entusiasmo nel lavorare con un cane, anche dal proprio cinturone da poliziotto. In aggiunta ai soliti accessori, quali la pistola e altro, c’è un sacchetto di biscottini per cani. «Il lavoro è tutto basato sull’appagamento», ha spiegato l’istruttore Fedele. «Se in passato si lavorava con mano e guinzaglio», parole per descrivere le tecniche di coercizione, «oggi invece si lavora per attivare gli stati di appagamento e i responsi positivi. I cani vivono un approccio giocoso. Sanno che se fanno una determinata azione ricevono un biscotto o una pallina per giocare. Questi nuovi metodi sono il risultato di una maggiore ricerca nel campo dell’etologia».
Per esempio, per spiegarci il motivo per cui i cani lavorano fino a circa 12 anni, tra le informazioni tecniche ci è stato spiegato che «fino ai 14 anni le cellule olfattive si rigenerano ancora ogni 60-90 giorni». Oppure, con un disegno alla lavagna è stato illustrato che il flusso degli odori entra soltanto dalla narice destra ed esce da quella sinistra. Un’altra novità frutto dell’aumento della ricerca scientifica «è il fatto che si iniziano a impiegare altre razze, come i barboncini». I cani di servizio in Ticino sono tutti pastori belga malinois, scelti per la loro costanza e resistenza.