Lavoro

Cantieri edili chiusi entro le 15.00: «Un rimedio contro la canicola»

Confermata l’allerta di livello 4 fino a mercoledì - Da oggi entra quindi in vigore il nuovo articolo del contratto collettivo per l’edilizia che decreta lo stop delle attività in caso di calura - Bagnovini (SSIC): «Ticino precursore» - Cadenazzi (UNIA): «Ma la norma andrà ridiscussa»
©Chiara Zocchetti
Francesco Pellegrinelli
21.08.2023 06:00

Cantieri chiusi entro le 15.00 e massimo 8 ore di lavoro. La canicola di questi giorni sta colpendo duro. Le temperature massime, nel fine settimana, hanno raggiunto localmente i 34 gradi. Picchi di calore che secondo le previsioni di MeteoSvizzera proseguiranno fino a mercoledì. Troppo. Soprattutto per i lavoratori edili, i quali da oggi potranno «staccare» entro le 15.00. Un regalo? Nient’affatto. A dirlo è il nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL) del settore dell’edilizia sottoscritto lo scorso giugno dopo mesi di trattative tra le parti.

Un contratto che, per l’appunto, ha visto l’introduzione (tra altre novità) di una nuova clausola: «Per i cantieri all’aperto, in caso di allerta canicola di grado 4 decretata dal Gruppo operativo salute e ambiente (GOSA), la giornata lavorativa deve terminare entro le ore 15.00», spiega il direttore degli Impresari costruttori (SSIC-Ticino), Nicola Bagnovini. Non solo. Per tutelare la salute dei lavoratori è stata introdotta una seconda norma: «La giornata sui cantieri non può superare le otto ore di lavoro».

A livello svizzero si tratta di una prima, osserva Bagnovini. «Fatta eccezione per la pavimentazione che dispone da diversi anni di una clausola analoga (già a partire dall’allerta canicola di grado 3, ndr), il settore edile ticinese è il primo a sperimentare questo divieto».

Per evitare di perdere ore lavorative, molte ditte decideranno di anticipare, laddove il regolamento comunale lo permette, l’inizio dei lavori alle 6.00. «Alla popolazione e ai Comuni - prosegue Bagnovini - chiediamo quindi un po’ di comprensione». Un piccolo disagio per un periodo di tempo che comunque sarà circoscritto alla durata dell’allerta di grado 4.

I dubbi degli impresari

«Come impresari costruttori abbiamo accettato di introdurre il nuovo articolo nel CCL cantonale, consapevoli tuttavia che la problematica è molto più vasta e tocca una larga fetta di professioni confrontate con il lavoro all’aperto», osserva Bagnovini, il quale pur riconoscendo la bontà della misura non nasconde qualche perplessità: «Faccio un esempio: dopo le 15.00 il gruista non sarà più presente sul cantiere. Nel caso in cui una squadra di artigiani dovesse portare sul tetto del materiale pesante, dovrà trovare una soluzione alternativa alla gru». Secondo Bagnini, il settore dovrà quindi valutare in che modo questa nuova disposizione si integra con le altre professioni. Tutti gli altri contratti, ricorda infatti il direttore della SSIC-Ticino, non prevedono l’obbligo di chiudere i cantieri alle 15.00. Come dire: gli impresari costruttori hanno fatto un passo avanti per integrare la nuova norma nel CCL, ma affinché tutto fili liscio sarebbe opportuno che la regola venisse adottata anche dalle altre professioni, lascia intendere Bagnovini.

Le critiche dei sindacati

Dubbi che, per ragioni opposte, troviamo anche sul fronte sindacale. «Il nuovo articolo del CCL lo abbiamo approvato, anche se non ci soddisfa», commenta dal canto suo Dario Cadenazzi di UNIA. «Durante le trattative abbiamo chiesto una regolamentazione più severa». Del resto, prosegue Cadenazzi, «anche con l’allerta di grado 3 i lavoratori soffrono e la loro salute è in pericolo. Abbiamo comunque stabilito con la parte padronale che clausola andrà ridiscussa a fine estate». Secondo Cadenazzi la canicola è un fenomeno estremamente attuale con cui tutto il mondo del lavoro sarà sempre più confrontato nei prossimi anni. «Pertanto, regole simili andrebbero estese anche ad altri settori. Nell’edilizia abbiamo fatto un primo passo. Ma per chi lavora all’aperto, si dovrebbero introdurre regole chiare. Non solo a livello di contratto, ma a livello di legge».

Caldo fino a giovedì

Il dibattito è lanciato e a fine estate se ne saprà di più. Intanto, sul fronte meteo, invece, che cosa dobbiamo attenderci per i prossimi giorni? Le temperature si sono innalzate già nel fine settimana facendo scattare da venerdì l’allerta canicola di grado 4.«Localmente abbiamo toccato 34 gradi», osserva Luca Nisi di MeteoSvizzera che ricorda: «Le allerte canicola sono emesse prendendo come riferimento la temperatura media giornaliera. Si tratta di un indice solido dal punto di vista meteorologico perché non dipende da singole punte di temperatura, bensì considera l’andamento sull’insieme delle 24 ore di una giornata. Con una temperatura media giornaliera di 27 °C, per almeno 3 giorni consecutivi, abbiamo un’allerta di grado 4».

Pur essendo lontani dal record del 2003, quando a Grono si toccarono i 41,5 °C, la temperatura media giornaliera nel fine settimana ha raggiunto i 27 °C e nei prossimi giorni, con ogni probabilità, dovrebbe mantenersi su questi livelli. «Martedì toccheremo localmente i 35 °C, mentre le minime saranno in diverse stazioni sui 27°C. L’allerta di grado 4 dovrebbe dunque essere confermata», osserva Nisi.

Come già negli scorsi giorni, il Ticino meridionale a basse quote farà registrare le temperature più elevate. Anche se, in questi giorni, si osserva un fenomeno particolare. Tecnicamente si parla di «cupola di calore», spiega Nisi: «È un fenomeno capace di bloccare l’aria su intere regioni. In questi casi, l’aria calda in quota rallenta le brezze, riducendo il ricambio d’aria nelle vallate». Anche quelle alpine. Qualcosa di simile, per esempio, è successo nel fine settimana a Cevio, dove la temperatura ha lambito i 32,7°C. «Per buona parte del pomeriggio, Cevio è stata una delle stazioni più calde del Ticino». Insomma, per chi cerca un po’ di frescura, le vallate alpine non sono sempre la soluzione migliore.Almeno fino a martedì, quando la situazione dovrebbe sbloccarsi: «Le brezze si intensificheranno. Da mercoledì ci saranno i primi temporali, mentre da giovedì i rovesci saranno più estesi e toccheranno anche le regioni di pianura».