Capriasca e Origlio insistono su deposito ed ecocentro

Il 29 novembre 2020 i cittadini di Origlio accoglievano alle urne il referendum contro la realizzazione di un nuovo ecocentro dal costo di 1,8 milioni di franchi. Poche settimane dopo e pochi chilometri più in là, lo scorso 8 febbraio, i consiglieri comunali di Capriasca rinviavano al Municipio il messaggio sull’acquisto per 4,7 milioni del deposito ARL di Tesserete perché non abbastanza approfondito. Nel mentre ci sono state le elezioni, e i rinnovati gremi politici sono tornati a chinarsi sui due temi, proponendo negli scorsi giorni ai rispettivi Legislativi qualcosa che sostanzialmente avevano già sentito. «Costruiamo un ecocentro». «Compriamo l’edificio delle ARL». E, se il ritornello è lo stesso, decisivo sarà il mutare della strofa.
Esclusa l’espropriazione
Partiamo da Capriasca, dove le richieste d’approfondimento riguardo all’acquisto erano giunte durante un’accesa campagna elettorale. Il Consiglio comunale aveva in particolare chiesto di negoziare maggiormente sul prezzo d’acquisto (4,7 milioni: una cifra a metà fra quelle delle rispettive perizie di parte), di valutare la possibilità di espropriare l’immobile, di indicare quali servizi comunali vi si trasferirebbero, di specificare quali stabili comunali perderebbero funziona pubblica con questa operazione e potrebbero essere venduti, e di verificare che il terreno non sia da bonificare.
Tutti approfondimenti nel frattempo fatti dal Municipio, a partire dalla possibilità dell’esproprio, che è stato sconsigliato da un parere legale: il costo sarebbe all’incirca lo stesso, ma la procedura si allungherebbe; ARL potrebbe indispettirsi e combattere e non vi sarebbe garanzia di successo. Si tratta dunque di una via che l’Esecutivo non intende percorrere. Esecutivo che riconferma il prezzo d’acquisto di 4,7 milioni: «Come richiesto abbiamo ripreso contatto con ARL cercando di rinegoziare, ma il loro CdA ha ritenuto di non potersi scostare dal prezzo convenuto».
Quanto ai contenuti, è previsto in linea di massima al pianterreno un magazzino dei servizi esterni con deposito di mezzi comunali e di veicoli della Polizia Torre di Redde, mentre al primo piano troverebbero spazio la polizia stessa, la giudicatura di pace e gli uffici dell’Arena Sportiva. Questo permetterebbe una vendita degli edifici che oggi ospitano le forze dell’ordine a Lugaggia e l’amministrazione dell’Arena a Sala. Vendita comunque ancora da definire, così come gli esatti contenuti futuri del deposito ARL, in quanto Capriasca deve ancora ben definire la sua strategia in questo senso, godendo anche di altre proprietà che potrebbero ospitare in futuro spazi amministrativi (Casa Battaglini, Casa Cattaneo e le ex scuole di Sala). Il Municipio, in ogni caso, definisce l’acquisto un’«occasione imperdibile per la nostra comunità». «E - continua - se per denegata ipotesi il Comune decidesse di risolvere i problemi logistici in modo diverso», si potrà prorogare il contratto che scadrà nel 2025 con Posta Immobili e «rimandare ogni decisione in merito dopo il 2030». Posta che, riferisce il Municipio, «ora è seriamente interessata a rilevare l’edifico per garantirsi un utilizzo a lungo termine».
Stessi servizi, ma meno caro
Passiamo a Origlio. Il Municipio, dopo la bocciatura alle urne dell’ecocentro, ha atteso che passassero le elezioni per rimetterci mano. E ha concluso che la cosa migliore era riproporre la stessa idea nello stesso posto, a un costo minore. L’ubicazione, sostiene l’Esecutivo, è buona e la sua pianificazione è consolidata. Inoltre, far capo a più piccoli ecopunti disseminati sul territorio non è ritenuto percorribile (sia per il rumore sia per la gestione) così come far capo a ecocentri privati esistenti (eccessivi spostamenti). La strada percorsa è stata dunque quella del contenimento dei costi, portati da 1,8 a 1,1 milioni (950.000 se non fosse «per l’importante aumento del costo delle materie prime», afferma il Municipio). Ciò significa soluzioni diverse: se prima l’ecocentro sarebbe stato schermato da un parapetto o da una cancellata, ora lo sarà «da una semplice ramina alta due metri», e la copertura non sarà una struttura portante in carpenteria metallica, bensì «una semplice tettoia in legno aperta sui quattro lati con l’aggiunta di un monoblocco (tipo baracca di cantiere) per formare un piccolo locale ufficio e un WC».
Origlio una soluzione deve in ogni caso trovarla, in quanto l’attuale punto di raccolta dei rifiuti differenziati nella parte nord del posteggio «Lago» è fuori norma e tollerato solo in attesa che venga sostituito. «Siamo convinti - scrive il Municipio - che la soluzione individuata permetta di disporre di un’infrastruttura funzionale e dimensionata sia alle esigenze odierne sia a quelle future. Il contenimento dell’investimento non va minimamente a intaccare il numero e la qualità dei servizi offerti».