Cardiocentro furioso con l’EOC: «Non possiamo accettare questi toni»

LUGANO - Rimane alta la tensione fra il Cardiocentro e l’Ente Ospedaliero Cantonale, impegnate in un duro confronto sulla previsto assorbimento della clinica del cuore nel 2020. In una nota stampa firmata dal nuovo direttore sanitario Tiziano Cassina e dai dottori Stefanos Demertzis e Giovanni Pedrazzini, il Cardiocentro denuncia il tono di una recente lettera in cui «viene ordinato come l’ospedale del cuore dovrà essere annesso all’interno dell’organizzazione». La missiva, stando a quanto riporta la clinica, «definisce dove sarà incastonato l’istituto nell’EOC e a chi dovrà rispondere la futura direzione, fornisce addirittura un organigramma di dettaglio e detta esplicitamente le condizioni alle quali i collaboratori dovranno sottostare nel caso volessero rimanere dipendenti del «nuovo» Cardiocentro; parla di trasferimenti, di possibili adeguamenti del contingente, di eventuali modifiche dei ruoli». Un vero e proprio piano operativo dettagliato che il nosocomio non gradisce affatto, soprattutto perché la questione politica di fondo (il Cardiocentro va integrato nell’EOC? Se sì, come?) è ancora oggetto di dibattito. «Se usassimo il gergo militare questa lettera si potrebbe definire come un ordine di marcia, nel linguaggio della politica come un vero e proprio diktat. E questo – incalza la clinica – nonostante sia pendente l’iniziativa popolare Grazie Cardiocentro, sottoscritta da 17.000 ticinesi, che non viene neanche citata. Come se non esistessero il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio, che stanno esaminando la proposta contenuta nell’iniziativa. A questo punto vien da pensare che i vertici dell’Ente Ospedaliero Cantonale puntino ad una soluzione imposta prima che le istituzioni democratiche del Cantone decidano sull’iniziativa».