Territorio

Castel San Pietro ha un piano per non costruire troppo

Secondo le proiezioni la popolazione aumenterà nei prossimi 15 anni di massimo 400 unità – Il Piano regolatore permette però una edificazione nettamente maggiore rispetto al fabbisogno – Da qui l’idea di «stringere» sui nuovi edifici
©CdT/Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
14.03.2025 06:00

«Anche a Castel San Pietro il suolo è una risorsa limitata ed è necessario utilizzarlo in modo lungimirante per mantenere l’attrattività del Comune». La frase appena citata potrebbe, per certi versi, essere uno slogan. In realtà, a Castello, si tratta di un vero e proprio credo. Ed è anche per questo motivo che il Comune ha deciso – in materia di pianificazione territoriale – di «organizzarsi» in attesa che arrivi a compimento la revisione del Piano regolatore. Un argomento difficile, apparentemente di scarso appeal, ma che – di fatto – permette di tratteggiare e modellare (o rimodellare) il territorio comunale. In attesa, come detto, che si revisioni quello in vigore – «vecchio» di trent’anni – il Comune si appresta a istituire una Zona di pianificazione: un perimetro, in sostanza, entro il quale le licenze di costruzione verranno negate se ritenute in contrasto con la pianificazione attuale e quella in corso.

C’è un dato, in tal senso, che permette di comprendere meglio le intenzioni. Il Municipio, infatti, prevede che nei prossimi anni la popolazione aumenterà di 350 unità, massimo 400. Secondo questo scenario, le riserve di zona edificabile avrebbero una capacità del 169% rispetto al fabbisogno. Tradotto in parole povere: ci sarebbe la possibilità di costruire troppo rispetto a quanto possa evolvere il paese. Da qui, appunto, la volontà di istituire la Zona di pianificazione, strumento previsto dalla Legge sullo sviluppo territoriale. Verranno così definite le aree sensibili nelle quali le domande di costruzione potranno essere respinte se ritenute a rischio di compromettere la pianificazione futura. La Zona – fa sapere il Municipio – includerà tutte le aree residenziali del territorio comunale, ma saranno esclusi i nuclei, le zone senza indici, le aree artigianali e quelle per scopi pubblici.

Non è uno stop edilizio

L’autorità comunale tiene comunque a far sapere che non si tratta di uno stop edilizio: «Se le autorità cantonali confermeranno le stime di crescita, il Municipio ritiene possibile continuare a rilasciare quelle licenze edilizie che saranno giudicate conformi alla pianificazione futura». Tutto ciò, abbiamo detto, permetterà nel frattempo di revisionare il Piano regolatore: «Un’opportunità per impostare la crescita del Comune secondo criteri qualitativi piuttosto che quantitativi».

Un esempio? L’ex grotto

Stando a quanto abbiamo potuto verificare, un esempio concreto ruota attorno al progetto immobiliare che mira a costruire un complesso residenziale sulle ceneri dell’ex grotto Piret. Ipromotori prevedono si costruire diversi edifici, ma non sono mancate le opposizioni (non solo di privati cittadini, ma anche si associazioni quali la STAN e i Cittadini per il Territorio). Il rilascio della licenza edilizia, a tal proposito, è ancora al vaglio dell’autorità comunale. Le riserve verranno sciolte nel corso delle prossime settimane.

Non senza aver dato prima uno sguardo a quella che sarà la Castel San Pietro del futuro.

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