Il caso

Castelli o Fortezza? Che conta è ben altro

La nuova denominazione dei manieri non toglie il sonno ai bellinzonesi che hanno a cuore il patrimonio indifferentemente dall’etichetta e desiderano che venga presto valorizzato - Sui social network, Instagram in primis, vanno però ancora per la maggiore gli hashtag «vecchi»
Castelgrande. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
06.05.2021 06:00

Per assimilare le novità serve tempo, su questo non ci piove. Figuriamoci quando di mezzo c’è addirittura un bene inestimabile risalente al tardo Medioevo e che tale è riconosciuto internazionalmente. Tanto da entrare, nel 2000, nel patrimonio mondiale dell’umanità. I castelli della Turrita da alcuni mesi sono ormai diventati «Fortezza Bellinzona».

Un cambiamento non soltanto a livello di nome, ma declinato anche graficamente con un logo rosso che ritrae i tre merli che richiamano Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro nonché una porzione delle storiche mura. Si tratta di un passo importante, preludio al progetto di valorizzazione del complesso UNESCO: con un investimento su più anni di 14 milioni di franchi Cantone e Città intendono rendere ancora più attrattivi i manieri e tutto quello che vi ruota attorno.

L’emblema della capitale

Ma cosa ne pensano i bellinzonesi della nuova denominazione? Abbiamo raccolto alcune voci, senza naturalmente avere la pretesa di offrire a voi lettori una ricerca metodologica. Ci mancherebbe. Ebbene, per quasi tutte le persone che abbiamo interpellato l’importante non è tanto la definizione (fortilizi o Fortezza è indifferente, «intanto alla fine ci si abituerà», ci dice una giovane) ma la tutela e la salvaguardia di un bene a cui gli abitanti della capitale sono legatissimi.

I manieri sono l’emblema della Turrita, il simbolo della Città aggregata, «il nome alla fine è un aspetto secondario, fondamentale è non dimenticare la storia», osserva un uomo sulla cinquantina. Alcuni aggiungono che forse, turisticamente, sarebbe stato meglio continuare a chiamarli castelli. Ma in ogni modo quello che più conta, sottolineano, è saper «vendere» nel migliore dei modi, anche in futuro, il patrimonio.

Il dibattito sui contenuti

E qui si arriva al discorso del contenuto piuttosto che del contenitore, che da anni è oggetto di dibattito nella Turrita. Si vorrebbero più mostre legate alla realtà ticinese e svizzera e anche esposizioni che sappiano osare, che siano in grado di stupire e meravigliare il visitatore. Non a caso viene spesso citata quella dedicata a Leonardo Da Vinci che l’anno scorso ha ottenuto un successo sorprendente. Cantone, Città e Bellinzonese e Alto Ticino Turismo stanno andando proprio in questa direzione.

Non solo, il progetto di valorizzazione mira ad offrire entro 3-4 anni ad ognuno dei tre castelli la sua precisa identità: il Castelgrande farà rivivere la storia, il Sasso Corbaro il territorio ed il Montebello sarà per le famiglie. Il concetto è quello, si diceva, di una «Fortezza», ovvero di un complesso fortificato come pochi altri ne rimangono in Europa. Una testimonianza da tramandare alle future generazioni e da far conoscere ad un pubblico ancora più ampio.

Una notizia troppo «fresca»

Comprensibilmente, la notizia del cambiamento di nome è troppo fresca per essere già stata assimilata dai numerosi turisti che annualmente fanno tappa ai manieri. Basta dare un’occhiata agli hashtag utilizzati sui social network quando viene pubblicata, ad esempio su Instagram, una fotografia che ritrae il Castelgrande, il Montebello oppure il Sasso Corbaro. Vanno sempre per la maggiore #castellidibellinzona e #castellibellinzona oppure #bellinzonacastelli.

Per quanto riguarda la voce #fortezzadibellinzona abbiamo trovato ieri solo uno scatto regalato ai propri followers da un’utente domiciliata nella capitale. E che quindi è ovviamente a conoscenza della denominazione scelta recentemente. Due, invece, le foto su Instagram con l’hashtag #fortezzabellinzona, fra le quali una pubblicata dall’account di Bellinzonese e Alto Ticino Turismo che immortala i tre fortilizi illuminati. Nel frattempo, su Facebook, è stata aperta la pagina «La Fortezza di Bellinzona» seguita da oltre duemila persone sulla quale vengono promossi esposizioni, eventi ed attività organizzati nel patrimonio UNESCO.