Il parere dell'esperto

«Catastrofismo? No, l'errore è essere stati troppo blandi sul cambiamento climatico»

Marco Gaia: «Quanto siamo vivendo può essere considerato sorprendente, in particolare per l’ampiezza, per il modo in cui avviene»
©Chiara Zocchetti
Dario Campione
08.11.2023 06:00

«Quanto stiamo vivendo nel 2023 può essere considerato sorprendente: non tanto per l’ennesimo superamento delle temperature medie mensili, ma per l’ampiezza di questo superamento, per come è avvenuto. Non siamo “appena sopra” le medie di riferimento, siamo “molto”, “tanto”, decisamente” sopra di esse. Chi si occupa di divulgazione scientifica sui cambiamenti climatici, più di una volta è stato preso di mira e giudicato un allarmista. Forse, però, l’errore è essere stati troppo blandi nel lanciare l’allarme. Quanto sta succedendo adesso, per ampiezza, ce lo aspettavamo tra qualche anno».

Marco Gaia, capo settore previsioni e consulenze di MeteoSvizzera, commenta in modo molto netto le anticipazioni del Centro UE Copernicus sulle temperature superficiali dell’aria e dell’acqua nel mese di ottobre 2023.

«Appare chiara un’accelerazione del fenomeno - dice Gaia al Corriere del Ticino - e questo considerando che il picco di El Niño non si è ancora manifestato. Ciò significa, concretamente, che ci sono alte probabilità che anche i prossimi mesi siano ben al di sopra dei valori di riferimento. Infatti, semplificando molto, durante una fase di El Niño (fenomeno localizzato nell’ampia parte di Pacifico racchiuso tra le coste del Cile e quelle dell’Australia, ndr), l’oceano rilascia verso l’atmosfera una parte dell’energia termica che ha accumulato negli anni precedenti. Se già adesso, quando cioè non siamo ancora giunti all’apice della fase di El Niño, riscontriamo simili temperature, le prospettive per i prossimi mesi sono per nulla incoraggianti».

I valori citati nel comunicato di Copernicus, aggiunge il capo settore previsioni e consulenze di MeteoSvizzera, sono mediati sull’intero globo. «Il superamento dei valori di riferimento non è ovviamente omogeneo e uguale in tutte le regioni della Terra. Ciononostante, quello che conta alla fine è la media complessiva».

In realtà, se volessimo concentrare la nostra attenzione soltanto sulla Svizzera, i numeri non darebbero alcun sollievo. «Il mese appena trascorso - dice infatti Marco Gaia - è stato il secondo ottobre più caldo da quando effettuiamo misurazioni sistematiche, vale a dire dal 1864. E questo dopo che il mese di settembre 2023 era stato registrato come il più caldo settembre dall’inizio delle misurazioni».

Per essere estremamente brutali, oltre che sintetici: la Svizzera non può nemmeno lontanamente pensare di essere immune al problema del surriscaldamento globale. «Su scala nazionale - scrive Meteosvizzera nell’ultimo rapporto relativo a ottobre 2023 - la temperatura media è risultata pari a 9,8 °C, un valore superiore alla norma 1991-2020 di 3,1 °C. Il record mensile appartiene al 2022, quando il mese di ottobre fece registrare una temperatura media di 10,4 °C, un valore superiore alla norma di 3,8 °C».

In Ticino, «con uno scarto dalla media di +2,8 °C, per Lugano si è trattato dell’ottobre più caldo dall’inizio delle misure nel 1864. Mentre in molte stazioni di misura con serie storiche più lunghe di 100 anni la temperatura media mensile di ottobre 2023 risulta solo di poco inferiore ai primati precedenti».

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