Balerna

Cattaneo, eroe dei due mondi che rivive in un docu-film

La stele che lo ricorda è sul colle di Sant’Antonio: Antonio Cattaneo fece parte dei «Mille» di Garibaldi, ma prestò pure servizio nella guerra di secessione americana – Un personaggio caduto nell’oblio che verrà riabilitato anche grazie alla realizzazione di un cortometraggio
Stefano Lippmann
19.02.2025 06:00

Iniziamo da un piccolo aneddoto. Domenica a margine della funzione religiosa, don Gian Pietro Ministrini, arciprete di Balerna, l’ha voluto omaggiare. Omeglio: benedire. Si è recato, su precisa indicazione, dietro una delle cappelle che compongono la via crucis sul colle di Sant’Antonio e, trovata la stele in sua memoria, ha svolto una breve benedizione. Il personaggio al centro delle attenzioni è Antonio Cattaneo, l’uomo definito «eroe dei due mondi» che ha vissuto dal 1833 al 1871. Ed è altrettanto curioso che l’uomo, allora scomunicato dalla chiesa, domenica è stato, se vogliamo, riabilitato. Antonio Cattaneo, balernitano nato a Mendrisio, è stato davvero un personaggio fuori dal comune e oggi – grazie al lavoro delle persone che ruotano attorno all’Associazione per la valorizzazione dei beni culturali della Svizzera Italiana – rivivrà in un cortometraggio che ne narra le gesta. Già, perché Cattaneo, fervente garibaldino, ha combattuto in Italia. Ma non solo: non pago ha pure preso parte alla guerra di secessione americana, nelle fila unioniste.

Con i Mille

L’articolo di Enzo Lombardo, pubblicato sull’edizione del Corriere dell’8 agosto 1971 (in occasione del centenario dalla morte), ripercorre per la prima volta in Ticino la storia di «uno sconosciuto e generoso eroe ticinese». Antonio Cattaneo salì una prima volta alla ribalta nel 1859 con lo scoppio della seconda guerra per l’indipendenza italiana. A 26 anni, una volta varcato illegalmente il confine, raggiunse i Cacciatori delle Alpi guidati da Giuseppe Garibaldi e combatté a Varese, Malnate, San Fermo e Como. Nel 1860, invece, fece parte della spedizione dei Mille che sbarcò a Marsala: fu promosso sottotenente di fanteria e poi – scrive Lombardo – «liquidato come tutti gli altri garibaldini, poiché il merito della vittoria con i relativi onori non dovevano spettare a Garibaldi e alle sue bande armate prive di intelligenza e di disciplina (questa l’opinione del ministro Cavour e di Vittorio Emanuele II)».

E oltre oceano

Tornato nel Mendrisiotto, Cattaneo nel gennaio del 1861 decise di fare nuovamente «armi e bagagli» e varcare l’oceano. In America era scoppiata la guerra di secessione e, nel mese di luglio, Cattaneo fu arruolato tra gli unionisti con il grado di capitano della Legione indiana a Indianapolis. La sua esperienza statunitense finì però prima del tempo – l’impegno preso era per tre anni – e nell’agosto del 1862 tornò in Europa «giusto in tempo – narra Lombardo – per partecipare alla campagna contro Roma-città, sognata da Garibaldi come capitale del Regno d’Italia unita, combattendo all’Aspromonte il 29 agosto». Una sfortunata impresa – in quella battaglia «Garibaldi fu ferito...» – e Cattaneo rientrò a Mendrisio. Combatté ancora, nel 1867 a Monte Rotondo, al fianco di Garibaldi. Così come a Mentana, dove dovette riconoscere la disfatta. Ultimo valoroso atto prima del suo ritorno nel Mendrisiotto dove morì – da scomunicato e malato di tisi – il 6 agosto del 1871. La vita di un eroe «momò», che presto, come detto, rivivrà grazie all’Associazione per la valorizzazione dei beni culturali della Svizzera Italiana.

«Ha contribuito alla grande storia»

Nella sala della Nunziatura a Balerna, sabato 22 febbraio dalle 17.30, si potrà assistere alla première del docu-film «Antonio Cattaneo – uno tra i Mille». Il documentario-fiction, di circa 20 minuti, è stato ideato e sceneggiato da Rolando Schärer e Roberto Regazzoni. Marco Capodieci presta il volto ad Antonio Cattaneo. Da dove è nata l’idea? «Da un gruppo di amici legati al colle di Sant’Antonio» ci spiega Regazzoni. Dopo un primo mini documentario sulla chiesetta «abbiamo pensato di dedicare un’opera a Cattaneo, un personaggio che ha contribuito alla grande storia e poi caduto nell’oblio. Era doveroso riabilitarlo e farlo conoscere anche alle generazioni attuali e a quelle future». Eleonora Alberti, storica dell’arte e divulgatrice culturale, consigliere del Club per l’UNESCO Ticino, che presenterà la serata, sottolinea l’importanza della «cultura della memoria la quale, anche rielaborata nel tempo e rivedendo le criticità, dev’essere parte integrante della vita delle persone». Richiamando la Storia di Cattaneo ci racconta che «la cultura deve vivere attraverso i suoi testimoni, anche facendo piccole cose hanno reso grande la storia». Un onere che si è assunta l’Associazione per la valorizzazione dei beni culturali della Svizzera Italiana. Il presidente Silvio Pellegrini ci racconta che tutto è nato durante la pandemia: «Dovevamo risolvere il problema delle feste di Sant’Antonio. Avendo passione per gli argomenti multimediali abbiamo organizzato la festa... in streaming, che ha avuto successo. Da lì, abbiamo deciso di non fermarci».

L'attore Marco Capodieci
L'attore Marco Capodieci