Cattaneo fa dietrofront, a ottobre lascia la politica
«Non mi ricandido». Rocco Cattaneo fa marcia indietro. Il consigliere nazionale PLR – dopo aver dichiarato al CdT l’intenzione di ricandidarsi per le Federali – ha deciso di ritirarsi dalla corsa. Di più: l’imprenditore, una volta concluso il suo mandato a Berna, lascerà la politica.
Due stoccatine
Nel motivare la sua scelta, tramite un comunicato, Cattaneo ha spiegato di voler avere più tempo da dedicare alla famiglia e alla vita professionale. Ma, come vedremo più avanti, non ha lesinato qualche frecciatina, in particolare verso la politica federale. «Sono alcuni mesi, ormai, che medito su questa decisione», spiega l’ex presidente del PLR, in carica dal 2012 al 2016. «Non è stato facile. Ho dovuto domare i miei conflitti interiori e alla fine l’ho presa: non mi ricandido». Cattaneo, poi, chiede scusa per aver avuto atteggiamenti «da tira e molla» negli ultimi mesi. Atteggiamenti che «non appartengono alla mia indole». «Ho sempre considerato il fare politica come una vera e propria missione di milizia», prosegue. «Ricordo che Marco Solari mi definì un imprenditore prestato alla politica. Questo “prestito” dura ormai da più di dieci anni. Un prestito senza interessi, naturalmente». E poi, una prima stoccatina. «Anzi, molto spesso con dei periodi a interessi negativi!».
Come spiega ancora Catteno, «per me è giunto il momento di riscuotere il rimborso. Vorrei riavere le risorse, il tempo e le energie per tornare a fare l’imprenditore al 100% (ho molti progetti e idee da realizzare). E vorrei avere più disponibilità per i miei legami affettivi, per la famiglia, per gli amici».
Sì. Il fattore tempo è stato determinante nella scelta di non ricandidarsi. Ancora il consigliere nazionale, che stavolta non lesina qualche critica alla politica federale: «A Berna ho sempre avuto l’impressione che il fattore tempo non conti, o perlomeno conti poco: ma quando si tratta di progetti imprenditoriali se non cogli l’attimo perdi il treno e sei fritto. A Berna, invece, probabilmente anche per il fatto che alle Camere ci sono sempre meno imprenditori e sempre più professionisti della politica, che ricoprono funzioni in varie associazioni o nei partiti – di cui sono portatori di interessi – il tempo non è considerato un elemento prioritario. Anzi, a volte ho addirittura l’impressione che qualche deputato cerchi di tirala per le lunghe».
Fino all’autunno, poi basta
Cattaneo, subentrato a Ignazio Cassis nel 2017, ricorda in seguito qual è stata la sua bussola a Berna: «La politica di sicurezza e la svolta energetica». «Penso che quest’ultima sia la vera sfida del secolo se vogliamo risolvere la nostra attuale dipendenza dall’estero e allo stesso tempo frenare l’evoluzione delle gravi ed evidenti conseguenze negative a livello climatico. Ma allo stesso tempo è una grande opportunità». L’imprenditore conclude ringraziando chi l’ha sostenuto in questi anni, assicurando che concluderà il mandato. Ma, ad ottobre, «la mia carriera politica terminerà».
Fulmine a ciel sereno
«Prima di tutto, ci tengo a ringraziare Rocco per tutto quanto fatto a Berna», ci dice Alessandro Speziali, presidente del PLR. «Si è ben inserito nella politica federale, riuscendo a portare avanti due temi molto attuali: la sicurezza e le energie rinnovabili. Da persona affabile e disponibile qual è, ha dato un grande contributo al partito». Il discorso scivola poi sui piani dei liberali radicali: domani, durante il Comitato, dovranno decidere i nomi da mettere in lista per le Federali. «È stata una decisione improvvisa», assicura Speziali. «Da un lato c’è molta riconoscenza nei confronti di Cattaneo, dall’altra una punta di dispiacere: è un politico molto valido, e ci dispiace non averlo in lista». Eppure, sostiene il presidente, «siamo comunque preparati. Abbiamo numerose personalità interessanti a disposizione, ora si tratta di miscelare la lista. Abbiamo l’opportunità di rinnovare. I nomi? Non li abbiamo fatti nemmeno alla Direttiva di giovedì, li sottoporremo al Comitato per l’approvazione. Ma i presenti saranno figure rappresentative, che assicurano al partito competenza sui temi e forza elettorale».
Due i volti che circolano da tempo, e che probabilmente ci saranno: quelli di Alessandra Gianella e Natalia Ferrara.